Son due settimane che, avendo smesso di sputare i polmoni con colpi di tosse, ho ricominciato un serio quotidiano allenamento con il patetico tentativo di tenermi in vita più che in esercizio. Lasciato perdere la corsa (che sono ancora malconcio con i talloni), e la boxe (momentaneamente, finché non riesco ad avere un filo più di fiato e non agonizzo al quinto round), ho iniziato la tortura di esercizi cardio-pesi-cardio del cross-fit.
La sequela di istruzioni iniziatiche che Davide mi ha dato, che comprendono l’indicazione dell’esercizio e il carico di peso da usare, continuano ad essere per me un linguaggio sconosciuto: nel primo giro vago alla ricerca della “front-pull-saichecazzo-che” sulla quale mettere 55 kg, e poi la “leg-schiacc-press-e-squart” per i 70kg per gamba, spesso arpionando astanti più iniziati e chiedendo indicazioni condite da bestemmie.
Ho un mio particolare sistema di contare le ripetute: i 12 colpi che devo dare vengono ritmati non dal banale conteggio 1-2-3-4 etc, ma da “salmone al cartoccio”, “bistecca alla brace”, “pasta alla carbonara”, “alici fritte”, “culatello stagionato”, “teglia di lasagne”, “pescatrice con patate”, “insalata russa”, “cima alla genovese”, “trofiette al pesto”, “semifreddo al ginger”, “amaro Camatti” (che chiude la serie). Ovvio che la gente in palestra mi mandi affanculo, con forte risentimento dietetico.
Termino i 75′ di “lavoro fisico” con una sensazione di “felice” spossatezza, cogliete ironia, sarcasmo e bestemmie. Devo schizzare il bagnoschiuma contro la parete della doccia per lavarmi perché non riesco manco ad alzare le braccia, allacciarmi le scarpe mi ha fatto propendere per l’uso esclusivo del mocassino e il peso del bicchiere di spremuta è evitato con un accurato sistema di cannucce al cui confronto l’oleodotto del Don è una gazzosa.
Tutti i muscoli mi fanno male: chiamatela salute.
Foto di oggi? Per rimanere in tema, un po’ di cibo nelle strade di Yangon qualche settimana fa ….
Se fanno male allora ci sono ! 😀
E certo … come farei altrimenti a dar sganassoni in giro per il mondo che fanno girare la testa ai malcapitati, e reggere la M60 con un solo braccio mentre emergo dalle acque limacciose?
Rido, molto e forte!
10 flessioni subito …..
Scusami, mentre leggo il tuo post… rido!
Il riso è, secondo la leggenda, il tema del secondo libro, perduto, della Poetica di Aristotele (e sul primo ho dato l’esame di Filosofia Antica nel 1978): mi fa solo piacere scatenare qualche sana ilaritá, credimi ….
Mi unisco agli astanti circa gli attachi di ilarità.
Devo confessarti che, in un misto tra horror e commedia all’italiana, riesco ad immaginarti mentre ti impegni in palestra fasciato in una tuta di lattice Nero lucente, mentre reciti come un rosario i piatti della “Grande abbuffata” .
Ricordati caro accolito di Masoch il come completeto del tuo idolo: Von Sacher Masoch…. Io, dale canto imo, Avrei preferito facesse il pasticcere. Il nome ispira e proietta verso una ganache al cioccolato fondente e gelatina di albicocche.
Safari e godi!
Vedermi in una tutina di lattice nero potrebbe essere un’immagine da Settimo Sigillo dell’Apcalisse …. Ciao bro!
Soffri e godi. …. Maledetto T9
Elogio dell’autodistruzione salmistrato….
🙂
salmistratO perchè è il soggetto sei tu….
Io vado a correre regolarmente e intorno a me le conversazioni che sento più spesso riguardano pranzi casalinghi o in ristoranti in cui si è stati.
Anche le signore che camminano non fanno altro che scambiarsi ricette o consigli…
Sei in buona compagnia. 🙂