L’altra sera son stato su a Chatswood, ho preso la ferrovia da Central Station e poi un indefinito mezzo di trasporto che mi ha scaricato al Greengate Hotel, adesso ristorante, pub, gamblig house. C’era un “open mic night”, un’evento destinato a dare spazio a nuovi musicisti offrendo loro un palco dove esibirsi, e il migliore di loro (votato da una giuria di qualità: qualità della birra intendo dire) vince un buono per $1,000 in consumazioni.
Cantava anche il figlio di un’amica: sono stato presentato al gruppo di supporto che ingollava pinte e caraffe come se fosse l’ultimo giorno del mondo prima del giudizio universale. “A good beer is what makes thirsty worthwhile“: una buona birra è l’unica cosa buona che la sete possa generare (traduzione imprecisa, ma onestamente impossibile), mi insegnano.”Tu non sei di qui vero?” mi chiedono. “Si, sono italiano, mi ha tradito il mio accento?”. “No, l’accento è proprio di Sydney, quello è perfetto, ma non bevi birra a sufficienza per essere un locale“.
Si sono succeduti 5 cantanti, non proprio tutti talentuosi lasciatemi dire, con compassionevole giudizio verso chi, invece di tenere in mano una chitarra sembrava avesse una scopa di saggina, e anche la voce seguiva la stessa strada. C’è stata però una ragazza, che nella voce, nelle armonie e anche nel look mi ha ricordato Annie Lennox: ha incantato tutti. Brava, veramente brava. Ha cantato 3 canzoni, ma poi non l’hanno fatta scendere dal palco a forza di chiederle bis per altre 3. Non ho idea di come si chiamasse, ma spero abbia successo.
Foto? La serata al doppio malto ….