Divido l’umanità in due insieme distinti: quelli che strizzano il tubetto del dentifricio a tutta mano, gli splashers, creandone in poche pressioni un ammasso informe praticamente inutilizzabile, e quelli invece che con costanza e dedizione certosina invece “rimboccano” il fondo ordinatamente, utilizzando fino all’ultimo grammo di pasta dentifricia, gli squeezers.
Ho fatto un secolare studio comportamentale, anche se l’avvento dei dispensers ha vanificato negli anni più recenti il materiale da laboratorio. Quando vivevo con i miei ero uno splasher, lasciando il tubetto contorto e ogni tanto arrivando a centrifugare il tutto con rapidi movimenti del polso, quasi fosse un termometro a mercurio da resettare per gravità. Una volta il tappo mal fissato ha lasciato un emblematico sbaffo bianco di dentifricio sullo specchio che mia madre, al vederlo, mi aveva chiesto se sta roba di sniffare sugli specchi le cose bianche era proprio vera anche in ambito domestico.
Mi padre invece era “squeez-magister”: aveva addirittura fatto fare, come regalo aziendale, una sorta di chiavetta che andava a incastrarsi tipo vecchie scatole di sardine, sulla parte finale del tubetto del dentifricio, permettendo un’ordinata e continua pressione e utilizzo efficiente della pasta. Penso addirittura fosse felice quando si trovava il mio tubetto massacrato, metterlo in perfetta efficienza era una sua soddisfazione professionale.
Poi son diventato uno squeezer: si, non certo un maniaco, e forse l’obbligo ad avere una certa condotta quando abitavo da solo prima, e poi quando non ero più da solo in casa e chi condivideva un pezzo di sua vita con me mi diceva “ma ti viene l’ernia a usare il tubetto da dentifricio come tutti i cristiani?“. Poco valeva la mia dichiarazione di ateismo a discolpa.
Mi figlia Camilla è una splasher-rave: non solo contorce il tubetto (anche i dispenser rigidi, capissi come cazzo le riesce), ma anche ogni tanto dimentica anche il tappo aperto. Capisco e comprendo, da sincero democratico, l’evoluzione comportamentale, ma, visto che da una settimana non è più anagraficamente una teenager, le ho detto, con compassata calma e serenità “Cami, ma perché cazzo non strizzi il dentifricio in modo da non commettere crimini contro l’umanità familiare?”.
“Eh, ma stai zen, babbo. Eeeeee-z-iiii, che poi collassi”.
Foto? Zen, molto zen, Japan zen a Kyoto un mese fa ….
Io mi scontro tra la strizzatina dal fondo di mia moglie, alla torsione, modello vite autofilettante di mio figlio, al sottoscritto che usa il manico dello spazzolino per facilitare la risaluta del dentifricio come se fosse un calippo.
Di sicuro odio andare in bagno dopo di loro perché trovo il lavandino pieno di schizzetti di dentifricio e mi tocca iniziare la giornata recitando un mantra tibetano per non sbranare tutti!
Hasta siempre comandante Durbans 🙂
Faccio outing dicendo che sono SQUEEZER.
Aggiungo annche che per alcuni formati di tubetti, come le creme idratanti, dopo averle ben spremute le taglio a metà e continuo ad usarle.
E’ incredibile quanta anora ce ne sia dentro nel momento in cui non ne esce più..
🙂
Squeezer squartatore :-). Grazie per l’outing, respect!
Stai zen Mau 🙂 Ho troppo riso!
Sto zen un’acciuga fritta!
Hahaha 🙂
Anch’io sono squeezer e non so che cosa pagherei per avere quella chiavetta da scaola di sardine… I miei figli sono ovviamente splasher e anche sputatori folli di residui, non so se vale.
Statistica magrolina, ma direi che lo spartiacque tra splasher e squeeser sta nell’età 🙂
Se ne ritrovo una, marchiata Grand Hotel Gallia, te la regalo volentieri 🙂
La chiavetta è raffinatissima… sai che figurone?!
Roba da usarla alla prima della Scala 🙂
Squeezer con momenti di “ribellione” splasher presente!
Altro grandissimo outing! Grazie 🙂
Squeezer sistematica. Che suona meglio di squeezer maniacale. Anch’io taglio i tubetti delle creme, ogni tanto. Mio marito è splasher. Totalmente. Ci salva il senso dell’umorismo 🙂
Senza dubbio l’umorismo è panacea di tutto 🙂 grazie per l’outing!
ahhhhhhhhhhhhhhh anche mio padre aveva la chiavetta arriccia/spiccia dentifricioooooo!!!!
Erano compagni di merende… ça va sans dire!
Io sono una squeezer evoluta, nel senso che da casinistaslpasher mi sono trasformata nel corso dei secoli.
🙂