Da qualche giorno ho un groppo in gola per quello che leggo di violenza sulle donne nel sub-continente indiano, e purtroppo non solo lì. Ho già scritto qualcosa in passato su questo argomento (vedi questo post), ma le notizie che continuano a tracciare casi che confermano l’abitudine all’atrocità e l’approfondimento della Reuters sulla “connivenza” delle autorità mi hanno veramente turbato.
Il sistema di caste e la consumata consuetudine allo stupro, spesso di gruppo, hanno creato in India un’indifferenza su questi crimini da parte delle autorità, che solo manifestazioni di piazza come quelle nel 2012 stanno scardinando per ottenere attenzione, rispetto della legge, indagini, processi e giuste punizioni.
Reuters riporta (link) che il padre e lo zio delle due ragazze stuprate e impiccate nell’Uttar Pradesh avevano chiesto l’aiuto della polizia non appena le ragazze erano state rapite, ricevendo una sberla in faccia e la risposta che l’uomo riconosciuto come uno degli aggressori era “un onest’uomo” appartenente alla potente casta Yadav.
Il Primo Ministro dello stato dell’Uttar Pradesh, Akhilesh Yadav, e suo padre, Mulayam Singh Yadav, fanno parte, come dice chiaramente il loro nome, della casta Yadavs. Un altro parente è deputato nel Parlamento locale. Mulayam ha recentemente detto pubblicamente, in risposta alle dichiarazioni che volevano istituire la pena di morte per il reato di violenza carnale “Boys commit mistakes. Will they be hanged for rape?” (“i ragazzi commettono degli errori, ma non vorremmo mica impiccarli per uno stupro?“).
Quanto cazzo bisognerà lavorare per cambiare questo mondo, e renderlo più umano?
Foto? Degli scatti fatti in India qualche anno fa, quando lavoravo a Bangalore …
Sono fatti tremendi. Penso che dovrà passare ancora molto tempo prima che cambi una “cultura” così radicata. Però confido nell’evoluzione. Un tempo in Europa e in America esistevano gli schiavi, le cui vite non contavano nulla e potevano essere uccisi senza conseguenze…
Mi auguro che i tempi del cambiamento possano essere più brevi… Quando i tempi sono maturi, a volte basta una scintilla, un fatto piccolo come sedersi su un bus di bianchi come fece Rosa Parks…
Buona giornata!
Chiara
Ciao Mau. Anche a me prende lo stesso groppo in gola ogni volta che sento parlare di India e anche stamattina è arrivata l’ennesima orrida notizia. E per una che viene denunciata chissà quante rimangono senza voce. Sento un rifiuto profondo per queste e altre notizie come mai avevo sentito finora. Non riesco, non voglio e non posso accettare questo modo di pensare e neanche l’indifferenza che traspare negli annunci di notizie di questo tipo. Buon lavoro Mau.
Cosa si può aggiungere che già tu non sappia?
In attesa che qualcosa cambi, da parte mia il solito augurio: “che gli si secchino i genitali e cadano con un tonfo a concimar la terra”
Purtroppo l’India è un paese sottosviluppato in cui ancora convivono vecchie culture e tanta ignoranza.
Il problema degli strpri è solo l’epifenomeno di una arretratezza culturale diffusa che si manifesta in atti di violenza non solo diretti verso le donne.
Non mi stupisco quando succedono queste cose perchè in un ambiente come quello sono pressochè normali: nei paesi arabi c’è la lapidazione, da altre parti l’infibulazione e in India si stupra, in Nigeria bruciano vivi degli studenti perchè considerati ladri..
Poi bisogrebbe anche capire perchè le televisioni mainstream danno tanto risalto a queste notizie senza dare conto del contesto in cui si verificano…
Tutto fa brodo per portare avanti la causa del “femminicidio”?
🙂
Mistakes. Se le parole hanno un senso, scardinare quest’ignoranza è una fatica mitologica. Non saprei neanche da dove cominciare… forse pregando gli dei che ad ogni errore a questi uomini cada un pezzo di sé: un dito oggi, un orecchio domani per finire in bellezza, finite le appendici, con la fonte di tutti i loro errori, in modo da non commetterne più.