Nei primi anni del 1900 nell’area vicino al Rochor Canal, a Singapore, sorgeva il macello dei bufali: in lingua Malay “Kandang Kerbau”, “La pena del bufalo“. La traslitterazione inglese e slang lo trasformava poi in “Tek Kia Kha” (“The K-K”, dalla sigla del macello), oggi diventato “Tekka Market”.
Ci torno spesso quando sono da queste parti in Asia, mi da una sensazione di realtà, mentre tutto il resto della città-stato-dormitorio è un osannare di scritte “SALE” al “dio del ratail” nelle shopping mall, e di aria condizionata a palla. Qui nel Tekka Market si suda, ci si inzacchera, ti arrivano le squame di pesce addosso, e si sente il rumore ritmato della mannaie sui ceppi che tagliano e macellano polli, montoni, pezzi di manzo, pesci e qualsiasi altra cosa possa essere più o meno cotta, mangiata e digerita.
Una bolgia di odori, di colori, di persone. Una bolgia di vita.
Uscendo dal lato “East” si entra nella zona della verdura, dove il verde, in ogni sua sfumatura e profumo ti assale, fino a mutare nel bianco, nell’ocra e nel magenta delle corone votive di fiori per i tempi induisti. Proseguendo e superando le due alley parallele si entra nell’area dei caffè, dei ristoranti e delle birrerie dove la saturazione dei colori primari mi ricorda le case del quartiere mussulmano di Cape Town.
Cazzo, sono troppi anni che non torno in South Africa e vado a bere un buon bicchiere di Stellenboch con la cara Amy mentre guardo il Capo di Buona Speranza e parliamo mescolando 5 differenti lingue solo per prenderci in giro: devo pensare di scomparire da quelle parti uno di questi giorni.
Scendendo di un blocco si entra nell’India Arcade: i tessuti, le pashmina, le borse e i gioielli qui sono la merce che con semplicità viene offerta. Mi diverto a chiacchierare con i commercianti, mentre l’umidità mi appanna retina e cristallino: non riesco a capire come faccia la macchina fotografica a scattare ancora senza darmi un effetto di continuo sfuocato.
Foto di oggi? Beh, lasciatemi un po’ esagerare ….
Bellissime foto. Bellissimo il resto.
Adulatrice!
Che belle foto e che intensità di colori!!! Guardandole e ripensando ai molti tuoi vecchi post che ho letto devo dire che le foto sono sempre più belle. Leggendo il tuo post e guardando le foto sembrava di seguirti nel tuo vagare. La zona macelleria però, se fossi lì, probabilmente la eviterei…
Grazie dei complimenti. Cerco di scattare le immagini che raccontino le storie che vedo: dopo l’esperienza con Magnum ho un affinato un po’ la tecnica, e la macchin che uso mi costringe ad essere “vicino” o “dentro” la staoria …
Esagera pure! È sempre un piacere guardare le tue foto….
Buon weekend!
🙂 anche a te 🙂
cBellissime foto Maurizio! Che colori!
Adulatrice col mal di schiena 🙂
Foto bellissime e direi vita a… tinte vivaci!
Posso dire? Bravo, anzi bravissimo.
Adulatrice culinaria 🙂