Stamani ho aperto gli occhi e le prime note del “La Primavera” di José-Manuel Thomas Arthur Chao, in arte Manu Chao, hanno cominciato a ritmarmi nelle orecchie. La città di Praha passava 11mila metri sotto di me, e giustamente mi chiedevo che ora fosse in un frullato di bio-fusi orari che hanno contraddistinto le ultime 72 ore di vita.
¿Que hora son en Inglaterra? (¿Que hora son mi corazón?)
¿Que hora son en Gibraltar? (¿Que hora son mi corazón?)
¿Que hora son allá en Fisterra? (¿Que hora son mi corazón?)
¿Que hora son hey byebyebom? (¿Que hora son mi corazón?)
¿Que hora son la vida entera? (¿Que hora son mi corazón?)
¿Que hora son en el Japón? (¿Que hora son mi corazón?)
¿Que hora son en Mozambique? (¿Que hora son mi corazón?)
¿Que hora son en Washington? (¿Que hora son mi corazón?)
Ogni tanto la musica che mi arriva in modo casuale, da una libreria di oltre 10mila album, sembra mi lanci dei segnali premonitori: appena atterrato ho trovato il messaggio di un amico fraterno che abita San Francisco. Ci conosciamo da quasi una ventina d’anni e abbiamo subito legato: lui fiero delle sue radici Siciliane lontane un paio di generazioni, io che considero la Bay Area l’unico posto degli Stati Uniti dove potrei tollerare di vivere dopo i tempi passati a New York e Chicago.
La prima volta che c’eravamo incontrati, dopo tre giorni di riunione a parlar di rischi nei paesi dove mi guadagno il salario, mi ha pascolato nella Little Italy e nelle spiagge poco conosciute, per finire con una buona cena da Scoma’s dietro il Fisherman’s Warf.
Mi son chiesto che ore fossero da lui ¿Que hora son en California? : 5:45am di London, 9:45pm di ‘Cisco nella domenica sera californiana, l’ho chiamato. “Hey Brother!” mi ha risposto dopo un paio di squilli.
“Me ne vado, ho deciso. Ho dato le dimissioni, voglio sognare” mi ha detto, “ho impegnato il mio pension found e tutti i risparmi, e lo stesso hanno fatto altri due amici: apriamo ad Agosto un centro giovanile di avviamento e allenamento al baseball. Speriamo di scoprire il nuovo talento del futuro tra i ragazzi californiani. Abbiamo già affittato lo spazio, 42mila square-feet.”
“Voglio sognare, non posso pensare di passare i miei prossimi quindici anni di lavoro facendo le stesse cose che sto facendo oggi“, ha aggiunto, “e oggi è l’ora giusta per ascoltare il mio cuore e cominciare a realizzare il mio sogno. Hey Mau, my dear brother, you also should ask your heart, and start making your dream real ….”.
“¿Que hora son mi corazón?” Mi chiede Manu Chao, risuonandomi ancora nelle orecchie.
Nos engañaron byebyebom (¿Que hora son mi corazón?)
Nos engañaron con la primavera (¿Que hora son mi corazón?)
bombala bombala bombala bombala bombala (¿Que hora son mi corazón?)
bombala bombala bombala bombala bombala (¿Que hora son mi corazón?)
Foto? Settembre 2012 ero a far danni a Beijing e mi son preso un sabato di libertà per scattare qualche immagine: ¿Que hora son?
Per chi non conosce Manu Chao, godetevi questi 8 minuti di concerto …
Hey Mau, you also should ask your heart, and start making your dream real … 😉 …quand’è che torni in Australia? 😛
Tentatrice antelucana …
😛 😛 😛 😀
Una bella riflessione sul senso della propria vita, scandita dal ritmo del tempo che passa 😉
Buongiorno!
Qui ci sta proprio bene la citazione, un po’ anni ’70, di don Juan, lo stregone dei libri di Castaneda: bisogna seguire i sentieri che hanno un cuore, perché camminare per quei sentieri dà energia, fa sentire vivi. Camminare su sentieri che non hanno un cuore toglie energia, ci fa sentire stanchi e sconfortati. Più o meno diceva così. E per me, strade che hanno un cuore significa strade che hanno senso, che danno senso alla nostra vita. (Nulla a che vedere con andare dove ci porta il cuore alla Tamaro).
Ciao!
Bella citazione, si, bisogna proprio seguire i sentieri che hanno un cuore… 🙂 buona giornata!
Mi avete commossa, tu, Manu Chao e il tuo amico di San Francisco 🙂
Adulatrice emozionata 🙂
Il cambiamento è stimolato da sensazioni personali che gli altri forse stentano a capire.
Io per esempio pensando al vostro lavoro mi immagino una vita impegnativa ma mai noiosa o routinaria, alla ragionier Fantozzi per intenderci.
Però è anche vero che non puoi mai sapere come è una cosa finchè non ci stai dentro e forse il tuo amico ha bisogno di qualcosa di più “stabile” e meno stressante.
Ha fatto una scelta agli antipodi dalla sua posizione attuale e di sicuro merita rispetto per il coraggio che ha dimostrato nel volersi mettere in gioco.
🙂
A un certo punto ti scatta la molla dentro e ti chiedi se devi continuare a fare quello che stai facendo per produrre ricchezza nell’azienda in cui lavori, o puoi immaginarti un ruolo socialmente più diretto e gratificante, completamente diverso da quella che è stata la tua vita fino a quel momento, e cercare la soddisfazione non nella bottom line di un report sulle revenues, ma nel sorriso sul volto di un bambino …
La vita à bella… non “riduciamoci” a rimpiangere di non aver fatto. (Borges cit. “se io potessi”)
No regrets!
Ya, que hora son? L’ora di non accontentarsi, non rassegnarsi, guardarsi in faccia e trovare il coraggio di cambiare qualcosa o tutto.
Per ognuno è diverso: a volte quel coraggio non si trova mai, a volte ti perseguita, a volte di salva la vita.
è quell’ora in punto! 🙂
Muy bien, Maurizio! Buen viaje!
Amico mio, sai come la penso…..
Ti vedo a fare il blogger, scrittore, fotografo e guru in Tasmania.
Metti un bella bottiglia di vino in un luogo appropriato, che arrivo!
Deal!