Ieri ho pranzato con un amico: dirige un importante quotidiano col quale dissento su alcuni contenuti, ma devo ammettere abbia gran storia e buon mestiere. Abbiamo parlato della libertà nelle scelte editoriali: area complessa nella quale, mi fa piacere riconoscerlo, lui riesce a navigare e a realizzare progetti importanti nella direzione de “il giornale dei lettori” che l’Indro teorizzava. Va a finire che, come una sorta di chiusura di mega-cicli storici, uno di questi giorni come lui mi ha chiesto scriverò e fotograferò qualcosa da fargli pubblicare.
Ci siamo chiesti, e lui mi ha risposto, il perché una serie di notizie di importanza epocale non vengano degnate di un rigo, mentre l’appiattimento da bassa cronaca nera, rosa o di costume in generale conquisti pagine e indirizzi l’interesse verso argomenti che definire “minchiate” significherebbe indignare la lingua siciliana.
L’esempio dell’Irak di queste ultime settimane è lampante: l’altro ieri lo stallo governativo di Bagdad e l’incapacità di trovare una mediazione tra Sciiti, Sunniti e Curdi sta lanciando sempre più la cristallizzazione di ISIL nella realizzazione del Califfato che cambierà gli equilibri della regione e il prezzo del greggio. Altrettanto simbolico è il racconto di quanto accade in Ukraine, dove si tace, ad esempio, la formazione di brigate internazionali di ispirazione neo-nazista che arruolano fanatici nazionalisti al pari delle jihad mussulmane. Si ignora il caos di totale instabilità della Libya dove non si riesce manco più a capire chi combatta contro chi e per che cosa, visto che l’indole a macellare il prossimo prevale sull’ideologia stessa.
Si potrebbe continuare per pagine e pagine.
Crisi di un giornalismo ormai auto-referenziante o precisa strategia di appiattimento, parzialmente dovuta alla crisi di un’economia che impoverisce anche i contenuti? No, non vi dico le risposte che ci siamo dati …
Foto? Un mondo che ci passa davanti agli occhi: Sydney, stazione di Cicular Quay, scatto di fine Aprile ….
La sensazione è che qualcosa che non abbiamo “notato” ci travolgerà… Un po’ come credere di essere sulla piattaforma del metro ed invece sei in mezzo alle rotaie 🙂
Right. Che non abbiamo notato o che non ci abbiano fatto notare …
Dici il vero.
E ci si rende conto l’uomo non si affanni a cercare la vera informazione solo per paura.
L’essere umano è un animale pensante che gode della garanzia del doppio livello di consapevolezza, uno dei quali assicura di poter insabbiare la verità.
Ovvero: nascere, vivere, morire.
L’eliminazione inconsapevole (che poi est consapevole) dell’ultimo stadio è nota.
E l’irak, l’Ukraine, la libia rappresentano, nell’ambito della notizia, un pericolo. Un prossimo attentato alla stabilità. Alla vita.
Troppo grande da poter sopportare. Troppo difficile da accettare.
Ci riguarda ma va tenuto lontano.
Processi che portano chiunque a sfogliare velocemente (la censura che ci contraddistingue) e credo spinga la logica editoriale a rivisitare il posizionamento o lo spazio della notizia. Finanche, a volte, dedicando solo poche righe.
Meglio non sapere, qualcuno diceva.
E noi, non diciamolo.
Già.
In cuffia, ancora: Doves – Firesuite
Un loop dalle note forti.
Buongiorno maurizio.
E il Sudan, e la CAR, e l’epidemia di Ebola che si combatte solo isolando i malati e sperando che muoiano prima di contagiare altri, e Boko Haram che continua a rapire ragazze nell’incapace connivenza delle autorità locali, e le esecuzioni in China, e l’UN che ha dovuto ridurre del 40% la quantità di cibo erogata nei campi profughi per mancanza di fondi …
Meglio conoscere queste cose, ed essere consapevoli. Buona giornata a te, Vagone 🙂
In cuffia: The Hurricane – Bob Dylan
Sei un grande uomo.
Meglio sapere, conoscere. Hai ragione. Poi, sono la prima che ascolta distrattamente le notizie del telegiornale, e non va a cercare le informazioni. Per tanti motivi, uno meno nobile dell’altro. Vivo un senso di stanchezza, di impotenza; mi sento sopraffatta da troppi eventi rispetto ai quali non ho il tempo ma soprattutto le energie per approfondire. Vivo in mezzo al dolore buona parte della mia giornata, poi c’è il fardello personale, alla sera ho bisogno di trovare significati positivi, motivi di speranza. E come me,tante persone che fanno mestieri diversi, coi loro personali fardelli quotidiani.
Non dico che questo sia una giustificazione. Io mi sento mancante. Ma non ce la faccio. Temo che se i quotidiani mi dessero maggiori informazioni sui temi di cui parli, non le leggerei. Diciamo che, almeno, non leggo neanche le mischiate. Combatto tutti i giorni per tenere la testa fuori dall’acqua, per attingere forze e remare.
Mi concentro sul piccolo contributo che posso portare al mio prossimo. Un prossimo molto prossimo, che sta a portata dei miei incontri.
Ecco, forse io rappresento una delle motivazioni per cui i giornali non scrivono di certe notizie.
Capisco le tue angosce, e stimo molto il contributo che tu, sono certo, stai dando con la tua professione …. ma sono dell’idea che sia meglio che le notizia ci siano, poi possiamo decidere di non leggere, ma almeno è scelta nostra, non controllo/filtro altrui.
Buona giornata!
Questo è sacrosanto. Buona giornata a te!
Perche’ non ci dicile risposte che vi siete dati o ti ha dato?
Tutte le notizie di cui parli io le trovo sui quotidiani britannici e sul sito (e app) della bbc.
Quindi e’ un fenomeno italiano…. O almeno non universale.
si, anche io leggo Reuters e BBC e lì c’è informazione e approfondimento. È sicuramente un fenomeno esistente in Italia, anche se il confronto del nostro con il giornalismo anglosassone è come tentare di competere in F1 con una macchina a pedali …
Dai mau saranno mica cose importanti queste, vuoi mettere……Buffon e la D’Amico si sono dati il primo bacio ! Questo è vero giornalismo d’inchiesta! Poi è arrivata l’estate ! Il dilemma che tutti attanaglia è quale sarà il gusto di gelato di quest’anno??? Io faccio fatica a prendere sonno….
Fai fatica a prendere sonno perché non ti hanno dato la notizia se Buffon e la D’Amico poi si sono buttati in qualcosa di più eroticamente ardito? 🙂 Ma poi, chi cazzo sono ‘sti due? 🙂
Lo ammetto, per negligenza, mancanza di tempo e superficialità – scegli tu l’ordine – non riesco a seguire tutto quello che capita. Cerco spesso una veloce via di informazione, che, il più delle volte, è faziosa, di parte, sommaria e lacunosa, che mi consenta di farmi una visione critica delle cose. Nota, ho detto critica, nel senso che mi consenta di criticarla e non critica nel senso letterale del termine.
Anche perchè , lo confesso, non comprendo le reali motivazioni e implicazioni di ciò che mi accade “intorno”.
Passami il parallelo: mi sento come la vittima di un santone bokor, trasformata in zombie, capace di sentire ma incapace di reagire.
Questa mattina ho preso il caffé con due amici medici, un primario e un vice, che mi hanno confessato perchè la corte dei conti ha dichiarato lo stato di allerta della sanità pubblica, che è destinata a fallire, del perchè dopo l’esposto alla procura sono stati chiamati e redarguiti dalla ASL come rompi coglioni, del perchè non ci sono i controlli dei NAS, che vengono ospitati gratuitamente in un piano dell’ospedale, ecc….
Non voglio fare il qualunquista, ne tanto meno fare quello che guarda il suo stagno e non si accorge che il mondo va a fuoco, ma comincio davvero a preoccuparmi per l’inascoltato grido di allarme delle persone che cercano di sopravvivere ad un mondo che va verso un precipizio e non vengono ascoltate quando gridano: “frena”.
Scusa se ho divagato, ma ho la sensazione che sia più facile concentrarsi su ciò che è esterno, a ciò che è interno, che prevalga la sensazione di impotenza!
Perdonami Mau….cosa stai aspettando a scrivere qualcosa per il tuo lungimirante amico?
Saresti una voce fuori dal coro con dei punti di vista senz’altro insoliti per il consueto andazzo italiano. E questo proprio per dare forza a quelle notizie che qui non si vuole far passare, mentre passano minchiate che, almeno per quel che mi riguarda, fanno passare la voglia di leggere i quotidiani. Penso che i motivi per questo appiattimento culturale siano molteplici a partire da un’ignoranza diffusa che viene alimentata fin dalla scuola. E si potrebbe parlare per ore, anzi sarebbe bello trovarci tutti insieme a chiacchierare un po’… Ultimamente ho scoperto i notiziari di Radio 3 della Rai, che, nella rassegna stampa del mattino ridanno alle notizie un po’ di credibilità. Ma è una goccia nel mare. Comunque bel post e belle anche tutte le considerazioni che sono state fatte e che condivido. E’ evidentemente un argomento che, almeno qui, coinvlge tutti noi. Buona bicicletta Mau.
Bentornata! Un abbraccio