Ci sono delle frasi che esistono solo in una lingua e qualsiasi tentativo di tradurle si impantana nel fango della dialettica.

Senza voler arrivare alla complessità della lingua Inuit parlata dagli Eschimesi, che attraverso l’aggiunta di affissi descrittivi a “neve” praticamente moltiplica e definisce ogni possibile variazione del cristallo di ghiaccio, c’è l’espressione inglese “Catch-22” che viene utilizzata abbastanza spesso dei dialoghi che ho con madrelingua Americani.

Catch-22 indica un paradosso logico, determinato dalla definizione di regole contraddittorie, dal quale non si riesce a uscire se non per andarsi a fare una birra e abbandonare la discussione accademica totalmente infruttifera.

L’origine è un libro, scritto da Joseph Heller nel 1961, intitolato proprio “Catch-22”, che romanza alcune assurde situazioni burocratiche dell’esercito americano durante la Seconda Guerra Mondiale. Uno dei personaggi della storia, Doc Daneeka uno psichiatra, invoca il “protocollo-22” per spiegare che qualsiasi pilota si ritenga insano di mente per non eseguire una missione, e per questo richieda una visita psichiatrica per esserne esentato, è quindi sano di mente e può essere assegnato alla missione.

Mi ricordo un compagno di università ciuchedelico che aveva tentato di sviluppare un corollario specifico su questo argomento, lo aveva definito “Pinta-22”. Recitando a memoria mi pare fosse “Se bevo birra significa che sono ancora in grado di svolgere gesti coordinati, e quindi non sono ubriaco. Sto bevendomi un’altra pinta e quindi non sono assolutamente ubriaco“.

Più che la fallacia auto-referenziante e tautologica del sillogismo applicato, diede uno scarso futuro alla sua carriera di logico il fatto che si schiantò a terra ubriaco fradicio nel momento in cui lo pronunciò, indicando invece un ottimo motivo di preoccupazione per il suo fegato.

Foto? Ovvio, una birra …

tiger

 

It's been almost 50 years that I travel across the word (and the 7 seas), on business or vacation, but always carrying with me a Leica camera. I started keeping this kind of journal a while ago. Even if sometime I disappear for ages, I'm then coming back with semi-regular updates: publishing is a kind of mirroring of my state and emotions, and you need to take it as it is. All published photos are mine.

11 Comment on “Catch-22

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