“Dai, siediti, mica ti faccio pagare per fare due chiacchiere“. L’ironia di Marina è sempre genuinamente ligure, mentre la vedo leggersi il giornale prima che i clienti comincino a movimentare la sua cucina.
Parliamo del fatto che il basilico va lavato foglia a foglia, che ci vuole serietà e amore per lavorare bene in cucina, della cima che ha cotto stamani e delle verdure ripiene che devono essere croccanti (la verdura) ma morbide (il ripieno). Parliamo delle acciughe che devono essere azzurre, lucide: bisogna aprirle a libro per farle ripiene e insieme al pan grattato e al prezzemolo puoi anche provare a metterci un po’ di ricotta per capire in quanti modi puoi mangiare questo pesce povero. Parliamo di quando bigiava il Liceo e girava per i carruggi, vivendo questi stessi posti per poi andare fino a Nervi per fare il bagno. Parliamo degli esami universitari, di quando essere bravi era una sfida di competizione, e di quando le hanno chiesto come si coltiva il mais su Marte.
Una coppia di turisti inglesi si fermano incuriositi: gli descrivo il menu, facendo da interprete delle spiegazioni di Marina. Gli racconto di Genova, della Città Vecchia, della storia, delle tradizioni, delle persone che fanno vivo questo posto. Gli suggerisco le trofiette al pesto, le verdure ripiene alla ligure, un assaggio di cima con l’insalata russa e del polpo con le patate. Gli dico che bisogna bere vino, rosso. Gli descrivo le decine di posti speciali da visitare nell’unica giornata che passano qui.
Mi chiedono come faccia un Australiano a parlare così bene l’italiano. E Marina ride, dicendomi “Te la sei cercata“.
Scendo per Via di San Bernardo e verso la fine, dentro un vecchio negozio, c’è uno che prova una chitarra. Ha gran mestiere e le note sono inconfondibili, seguite da una voce rauca:
Hey Joe, where you goin’ with that gun in your hand, Hey Joe, I said where you goin’ with that gun in your hand
I’m goin’ down to shoot my ol’ lady, I caught her messin’ ‘round with another man
Yeah, I’m goin’ down to shoot my ol’ lady now, You know I caught her messin’ ‘round with another man
And that ain’t too cool
Hey Joe, hey, Joe, I heard you shot your woman down, Hey Joe, hey, Joe, I heard you shot your woman down, baby
He said, “Yeah, I did it, yes I did, I shot her, You know I caught her messin’ ‘round with another man”
Yes I did, I shot her, You know I caught my her messin’ ‘round with another man
Yeah, and I gave her the gun
Hey Joe, hey Joe, Where you gonna run to, now where you gonna run to now
Hey Joe, hey Joe, Lord, where you gonna run to, now where you gonna run to, baby
I’m goin’ way down south, way down south, Way down to Mexico way, yeah
I’m goin’ way down south, way down south, baby, Way down where I can be free
Ain’t no one gonna mess with me there, baby, Ain’t no hang-man gonna
He ain’t gonna put a rope, a rope around me, yeah, You better believe it, baby
Hey, Joe, you better run on down, you better. Goodbye everybody
La musica? Ecco Jimi che la suona, nel 1967 …
Devo dire che i tuoi “spaccati” genovesi mi piacciono molto.
Mi proietti in un mondo accattivante e sconosciuto. Non te la prendere a male, ma trovo più invitanti i piatti della tua amica, che quelli del sud est asiatico che talvolta ci mostri.
Conosco poco Genova, che come dice Paolo Conte:
“Con quella faccia un po’ così
quell’espressione un po’ così
che abbiamo noi che abbiamo visto Genova
che ben sicuri mai non siamo
che quel posto dove andiamo
non c’inghiotte e non torniamo più”
Ricordo le colazioni con le striscioline di focaccia pucciate nel caffè e latte zucchera a Nervi, di pansotti, frittate di verdure, luce e mare….
Mi fai venir voglia di tornarci, solo che ora per andarci devo prendere l’aereo!
Un abbraccione al pesto, my bro
Che le cime di rapa siano con te, bro!
Dici che lavori in miniera, nella Milano che non si ferma mai…. 😉 Ma è solo una copertura… 😎
Miniera virtuale: occasionalmente a Milano, piacevolmente a Genova, maledettamente in giro per il mondo poi ….
Quel che si dice “uomo di mondo” 🙂
In un solo post hai racchiuso i motivi di felicità di un essere umano 🙂
Grazie.
Adulatrice che occupa i locali della fisioterapia 🙂
Vedi? Lo dice anche il tuo amico, si mangia meglio a Zena che in certi posto dell’Oriente! Te lo dico sempre anch’io!
Genova for ever 🙂
Ciao Mau. Ma che bello il tuo post. Mentre lo leggevo vedevo le pietanze che descrivevi e ti immaginavo ad illustrare Genova ai turisti. La miniera è sempre miniera ma forse quella di Genova è più salutare di Milano… 🙂
E non ti parlo dei porcini crudi con sedano e pecorino che sto mangiando in questo momento, bevendo del Rossese divino …. Cazzo, quando stincheró mi mancheranno i piaceri della vita. Tutti.
Epicuro forever!
Sono anche certo che se Dio ha creato tutto questo popò di cose, non è cetro pet farci morire di tristezza e inedia.
Domanda… ma il sedano ci sta bene?
Io invece fiori fritti, frise con i pomodorini e fioroni con scaglie di cioccolato amaro bagnati con grappa di passito
Se io e te passiamo una settimana assieme, obesità, alcolismo e diabete scavallano Ebola nel risk ranking OMS.