Stasera sono in terapia: mollato tutto sono venuto a Genova, nella Città Vecchia, e vado a immergermi in un mondo che mi sta accogliendo sempre di più da qualche tempo, svelandomi lentamente le sue relazioni, le sue presenze, la sua storia. Vado in Via Macelli di Soziglia dove i banchi e le vasche di marmo sono una traccia di secoli di tradizioni e storia.

Mi fermo nell’Antica Polleria Aresu che, in Vico Inferiore del Ferro, da 104 anni esercita il negozio di carni di pollo e uova con una delle licenze più vecchie della città.

Non mi sta simpatico il pollo a tavola: solo recentemente lo sto usando in cucina per tentare di ridurre leggermente il mio peso da obesa balena spiaggiata.  Mi è sempre stato sulle palle il petto di pollo con il suo look da ospedale, la coscia, il chicken curry, il sathe, il kebabp e qualsiasi altro modo di cucinarlo e mangiarlo. Ho passato 6 mesi a Bangalore, in India, e laggiù il gallus gallus domesticus è sicuramente l’alimento “ricco” per gli expatried, visto che chi si avventurava sul manzo veniva castigato ad esaurire rotoli di carta igienica in sedute articolate sulla tazza del cesso.

Il bipede pennuto domestico mi stava già indigesto ma da quando poi ho visto come veniva allevato laggiù e cosa mangiava ho deciso di imolarmi sull’astinenza più totale, visto la confusione comportamentale tra polli e avvoltoi che spesso notavo, e qui mi fermo prima che la cotoletta vi vada di traverso a vita.

Sono andato a trovare un’amica che mi ha psicanalizzato, ascoltando la durezza delle scelte quando i miei fantasmi si palesano, e mi ha curato offrendomi un Chinotto Lurisia, che per inciso pare abbia avuto il suo logo col minatore e la fonte disegnato da mio nonno. Sono entrato di fronte, in polleria, e ho chiesto ridendo se potevo fare qualche foto mentre si chiacchierava di più, del meno, di creste, frattaglie e ali nostrane impanate e fritte. Mi casca l’occhio anche su un tariffario da bordello che descrive tempi e prestazioni, eredità di un tempo passato che da queste parti viene rinnovato da una presenza massiccia di prostituzione sudamericana.

Foto? Ieri sera, cenando con Ryu, gli ho chiesto cosa pensa veramente di questo vetro 50mm Summilux che  mi ha venduto: “I colori dei gruppi ottici son costruiti per essere usati con la M Type240” mi ha detto, come dissentire? ….

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It's been almost 50 years that I travel across the word (and the 7 seas), on business or vacation, but always carrying with me a Leica camera. I started keeping this kind of journal a while ago. Even if sometime I disappear for ages, I'm then coming back with semi-regular updates: publishing is a kind of mirroring of my state and emotions, and you need to take it as it is. All published photos are mine.

15 Comment on “I polli nel ferro

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