Oggi ho parlato con il chicken tandoori che ha rappresentato il mio pasto, nell’estasi del programma di perdita peso: ho pensato che avere un rapporto più affabile con il cibo possa diminuirne l’interesse ad evitare che io sogni spaghettate e fiaschi di vino, svegliandomi con una fame porca che mi potrebbe portare al cannibalismo (non rituale ma scaloppato con un po’ di salsa bernese).
Mi sono immaginato che i tristissimi 6 pezzi di pollo (e aggiungo che io odio il pollo), di colore rossastro e insaporiti con la polvere di chili, intrattenessero con me una piacevole conversazione nell’intervallo di colazione. E non sento che questo potrebbe rappresentare una perdita della mia capacità di intendere e volere: se normalmente faccio disquisizioni anarchico filosofiche con Beria, il mio cane, non capisco perché rifiutare il dialogo con la specie avicola Gallus Gallus, anche se cotto in forno.
È solo una questione di lavorare un po’ più di fantasia e accettare che non vi rispondano puntualmente come invece riesce a fare Beria. Del resto si sa, i polli non finiscono mai l’università.
La cosa un filino particolare è stato invece il notare che due tipe sedute nel tavolo di fronte che mi guardavano prima con perplesso stupore poi con malcelato timore: ho letto chiaramente sul labiale “Oh my Gooood! He talks to his food“, “Yes, and he’s having chicken“, “Should we call security?“, “Maybe he just works too much“. Ma mezzo kilo di polli vostri non ve li potete mica fare?
Foto? Sono arrivato in albergo e, guardando il sole scendere, mi son messo al telefono (vedi la novità) con una persona di Johannesburg che non vedo da almeno 7 anni: è bello ritrovare immediatamente la freschezza e la voglia di incontrarsi. Ceniamo assieme tra una decina di giorni, in un posto che adoro, a Mandela Square …
Ho finito la telefonata e ho messo un brano: mentre la notte stava entrando, sentire la chitarra di Carlos Santana su un classico come questo è qualcosa che ti dice che la vita sia veramente bella …
Ti anticipo che magro, astemio e per giunta paziente, potresti starmi in po’ sulle balle! Unica cosa che ti salva é l’evidente stato confusionale.
Per altro mi ha ricordato un pezzo del”compagno” Ivan Della Mea… “perché la gallina non é un animale intelligente, lo si capisce da come guarda la gente”.
Vai da Eataly e sbrana un salame con pane e sangiovese.
Giovedì sera sono a Milano 🙂 ho già la salivazione in aumento ….
La gente si fa quasi mai i polli suoi…
A proposito di pollo, ti assicuro che quello che prepariamo ripieno giù a casa è ottimo. Ovviamente si tratta di un gallo adulto, non di un pollo di 50 giorni scarsi. Ma capisco che si tratta di una cosa rara.
In ogni caso buon appetito e buon viaggio!
Ciao
Te l’ho detto: un giorno mi ritrovi davanti a casa tua, già col tovagliolo al collo …. E non ti chiedo cosa ci bevete col pollo ripieno per non farmi del male 😦
🙂 Aglianico o tintilia, di solito…
Dannazione, e adesso che ci faccio con la tazza di green tea che ho in mano?
Mamma mia, odio il tè verde…
Se chiudi gli occhi, te lo immagini alla spina, bello freddo e con due dita di schiuma potrebbe addirittura sembrare una birra 🙂
hahahaha! Allora va bene dai! 🙂
Se vuoi ti dico anche la cantina 😉
Dannazione, taci!
Agli ordini!
Si tratta… Si tratta… Non far caso alle ripetizioni. Sono rincoglionito.
Il giorno che sentirai distintamente il pollo risponderti, quello sarà il giorno che ringrazierai chi, seduto nel tavolo di fianco e inquietato dal tuo comportamento, deciderà di chiamare la sicurezza. Perché è vero che il pollo non è necessariamente un animale stupido, ma il fatto che sia smembrato e cotto, credimi, non lo aiuta ad intrattenere una conversazione.
Ascolta, devi trovare una soluzione: sei lì da due settimane e parli con i polli morti stecchiti e bevi té verde. Non puoi andare avanti così, te ne rendi conto, vero?!
Hai ragione, passo al tea nero …
Niente Eataly bolscevico!!! Solo Cooperative doc!!
E metti in calendario il 25 aprile…. Rudy ha in mente festeggiamenti fantasmagorici!!!!
Ci sono, tienimi un tavolo e una buona bottiglia!
E dopo l’uomo che sussurra ai cavalli arriva l’uomo che parla ai pezzi di pollo…
Ci credo che non ti risponde, manca la testa!
🙂
🙂