Sono sospeso nel vuoto, e sto bevendomi un bicchiere di Chianti dei Marchesi Antinori.
Si, forse è meglio fare un paio di passi indietro: gli ultimi giorni sono stati un filo intensi e, malgrado la mia “life out of a suitcase”, ‘la vita sempre con la valigia in mano’ stia per pacificarsi un attimo, mi ha incuriosito scoprire che il numero della camera nella quale dormo è la sigla di una aereo Chinese che una trentina abbondante di anni fa si è schiantato a terra in fase di atterraggio con condizioni meteorologiche proibitive, il CAAC 3303. Scoprire poi che si è schiantato il giorno del mio compleanno potrebbe rappresentare una disegno alla cabala degno di un secondo bicchiere di Chianti. Avevo comprato e conservato questa bottiglia per il Capodanno Chinese tra l’altro: non lo celebro più, visto che la settimana lavorativa mi porterà ben oltre il weekend, e mi pare giusto salutare e abbracciare calorosamente un minimo di nichilismo stasera.
Un filo d’ordine va comunque ripreso, anche per rassicurare le buone anime che, non vedendomi la mattina sul blog e conoscendo la mia spiccata attitudine a frequentare posti ameni, si preoccupano.
Cominciamo con la curiosità di essere sospeso nel vuoto: l’albergo nel quale sono stasera (Abu Dhabi Capital Gate) è una torre di 160 metri di altezza (33 piani e indovinate dove sono, appunto), con un’inclinazione di 18°, oltre quattro volte più esposto della Torre di Pisa per intenderci, ed è costruito con una tecnica che sono andato a leggermi 5 volte su wikipedia ma dopo un’astensione totale da vino, il bicchiere toscano sta colpendo la mia concentrazione come una mazza ferrata. Le camere fanno parte del “guscio” che in qualche modo sostiene il tutto e guardare dall’interno verso il basso fa rischiare anche a me la vertigine malgrado un’infanzia di tuffi dalla piattaforma e qualche esperienza di roccia.
Secondo passo indietro: ho trovato casa.
Il mercato immobiliare è un filino drogato da una richiesta elevatissima e una disponibilità invece risicata che non solo fa innalzare i prezzi ben oltre il previsto, ma da un potere totale al proprietario nei confronti dell’inquilino. Dopo che per quattro volte gli appartamenti che dovevo visitare sono stati affittati ad altri nel tempo in cui salivo in macchina in ufficio e arrivavo all’appuntamento (tempo, 20/30 minuti), ho cominciato a girare con il libretto degli assegni in mano per versare la caparra contestualmente al momento in cui mi piaceva il posto che stavo per vedere. Nonostante che, nel momento in cui ho trovato uno spazio soddisfacente io abbia regolarmente e istantaneamente versato la caparra, il proprietario due ore dopo mi ha chiamato dicendomi che aveva un’altra offerta più alta e se non accettavo il nuovo prezzo potevo tranquillamente continuare a dormire in albergo.
Non c’era nemmeno la voglia di controbattere: ho accettato, inutile anche solo incazzarsi, tanto sarebbero state solo energie perse e un’altra serie di visite ad altri appartamenti. Ho articolato una tranquilla bestemmia e ho firmato un numero imprecisato di assegni che da queste parti sono considerati cambiali sonanti e protestabili con la galera: una felicità. L’umore non si è manco ripreso quando ho fatto il primo pieno alla macchina (benzina, per alimentare un 3.600cc) e ho speso 25 euro scarsi.
Ho preso in mano la macchina fotografica, più per affetto e bisogno del calore di qualcosa che mi piace che non per scattare qualche immagine: foto nichiliste, ovvio ….
Ciao, Ottima scelta il Chianti! Sorriso,65Luna
yesssssss
Ciao Mau, è un piacere avere tue notizie! Ma qualche foto di cosa si vede dalla finestra della tua stanza?
Buona settimana 🙂
Si vede una città, o almeno una parte di essa … credimi, non vale la pena di usare l’otturatore.
È un piacere rileggerti . Il posto dove vivi a pelle non mi ispira una gran simpatia ma devo dire che di cose interessanti da fotografare ce ne sono molte, soprattutto da un punto di vista architettonico. Gran belle foto Mau.
grazie, ma è inutile che provi a tirarmi su di morale: le foto son pessime … 😦
Perché pessime? Le inquadrature mi piacciono molto
Adulatrice bucolica
Oh là! Finalmente!
Devo dire che apprezzo questa tua vena intimista: la foto al numero della camera ha un non so che… che fa pendant con la foto del comodino di Istanbul. Mi piacciono 🙂
Comunque non sei autorizzato a dire che le foto sono pessime: abbi pietà di chi (io) usa la macchina fotografica come una zappa 😀
Stammi su!
mmmm .. a Istanbul ero più ottimista, lo ammetto: tranquilla comunque, a fine mese passo un giorno con Beria, atterro alle 19:30 e riparto due giorni dopo con un night-flight … discussioni vetro-comuniste e Sangiovese in arrivo! 🙂
mmmhhhh…deve essere il mood in modalità crepuscolo che ti fa parlare così… le foto sono belle e tu in bermuda ed infradito fai un’invidia…
🙂 adulatrice crepuscolare
Aspetta, io ho messo Domenica al “fai da te” 40 euro di benzina in una Clio (quasi)1200 e mancavano ancora due tacche al pieno… e tu ne hai messo solo 25? Arrghhhhhhhhhh
Mi vorrei trasferire solo per questo…
Sono rimasto davvero impressionato dalla bellezza dell’albergo. Sono posti che mi affascinano sempre. 🙂
te l’ho detto: branca la morosa e passate qualche giorno a cucinare da me. ti offro ospitalità, materia prima e collegamento internet …. e se vuoi mi puoi accompagnare a far benzina, così capisci quello che provo quando tu mi fai sfrigolare la pancetta in padella durante una delle tue ricette!
L’albergo è incredibile, ma ultimamente sto veramente dormendo in posti affascinanti: non mi mancheranno quando tornerò al sacco a pelo, ma son comunque contento di vederli …
malgrado le infradito sulle quali mi astengo da qualsiasi commento ammetto che la foto selfie è molto carina!
sun un brav bagai? 🙂
Ovvio che arriverò a fine mese alla Cooperativa La Liberazione con le infradito anche dovesse nevicare ….