Bee Zee” ho risposto al telefono al tipo che mi deve istallare la connessione dati in casa: nell’inglese masticato, ruminato e poi passato col filo interdentale del melting pot linguistico di queste lande potrebbe passare per un “busy” (‘sono impegnato’) ma nella mia intenzione è lo spelling di “B-Z”, “Be Zen” (‘stai zen‘, ‘stai tranqui”: vedi in questo post l’uso che ne fa la Cami) e non mi scassare le palle.

Si, sono passato al contrattacco, lo ammetto. Appuntamento tra le 8 e le 12: mi chiama alle 7:25 e appoggio il cappuccino con tutta la serenità che 178 generazioni di Buddha possono esprimere. “Yes, I’m in the parking” gli dico, mentre sto teminando il mio secondo breakfast della mattina e mi guardo con interesse filosofico gli alluci “you just wait a few minutes and I’m there”, aggiungo mentendo mentre mi sposto verso il buffet, attratto da una seconda porzione di roastbeef e cipolle.

Boss, I’m here at your place” mi richiama 20 minuti dopo. “Traffic in the elevator, bee zee” (‘traffico negli ascensori’) gli rispondo più serafico di un Serafino della Cappella Sistina.

Chiaro però che io sia un dilettante: mentre sono riuscito a infinocchiare il tipo della connessione al primo giro, quando finalmente sono arrivato mi ha comunicato e lui avrebbe fatto solo la connessione in fibra, poi per tutto il resto sarebbe venuto un suo collega entro mezzogiorno.

Erano le 8:32. Se n’è andato dicendo “He will come shortly”, ma secondo me ha fatto studi di arte drammatica per non scoppiarmi a ridere in faccia.

Forse il “come” era relativo all’attività sessuale del collega, perchè questi è apparso solo alle 11:59 e 54”  per evitare la possibilità di fare un reclamo. Che una qualsiasi delle divinità pregate da questa parte del mondo lo fulmini! Domani mi consegnano i mobili: sto pensando di fumarmi il brillantante della lavastoviglie per simulare l’effetto del crack.

Foto? Diamoci all’astratto, visto che ho passato 4 ore in casa per avere ‘sto cazzo di collegamento …

blue sky

It's been almost 50 years that I travel across the word (and the 7 seas), on business or vacation, but always carrying with me a Leica camera. I started keeping this kind of journal a while ago. Even if sometime I disappear for ages, I'm then coming back with semi-regular updates: publishing is a kind of mirroring of my state and emotions, and you need to take it as it is. All published photos are mine.

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