Passare dall’asettica fermata della MRT di Bugis alla divertente, ordinata, asettica e pulita paccottiglia che viene venduta nel nuovo mercato è comunque un salto spazio-temporale non indifferente: avevo già parlato in un altro post di quest’area, una volta rinomata (anteguerra) per i numerosi locali a luci rosse dominati dal mercato della prostituzione soprattutto transessuale, e quindi vi risparmio la sbrodolata storico-sociale.

Mi diverte invece raccontarvi brevemente un paio di cose che ho visto in vendita che mi hanno fatto capire che la frontiera del trash è stata superata e ormai i confini della paccottiglia sono estesi all’infinito.

La prima è che ho visto una fatina tipo la Trilly dell’Isola Che Non C’è: una sorta di Barbie con una gonnellino di pizzo che attraverso batterie a stilo nelle gambe e un motorino elettrico provocava un effetto elicottero, e si liberava nell’aria con il tipo venditore sornione che ci si agitava sotto come se fosse il più famoso degli illusionisti lievitatori.

Imperdibile, a $26: cone non comprarne un intero pallet e liberale nell’aria per alleggerire l’atmosfera di un serioso Board of Directors?

La seconda sono due pupazzetti tipo Teletubbies, dove con una stampante laser, le facce vengono sostituite con la vostra fotografia e, a seconda delle vostre preferenze o inclinazioni, quella della fidanzata, fidanzato, cane, locusta da compagnia. Ho chiesto se avessero in archivio la foto di Ernesto Che Guevara, pensando di fare una sagace ironia: dopo 10 secondi il tipo mi mostrava una coppia di pupazzetti dove su uno c’era il mio faccione pelato e nell’altro il Che, sono certo si stesse anche rivoltando nella tomba all’avana.

Pupzzetti, faccione personalizzato e sorriso soddisfatto del tipo che ve li vende, il tutto a $18: su Ebay andranno a ruba.

Foto? un po’ di scatti nel tardo pomeriggio …

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It's been almost 50 years that I travel across the word (and the 7 seas), on business or vacation, but always carrying with me a Leica camera. I started keeping this kind of journal a while ago. Even if sometime I disappear for ages, I'm then coming back with semi-regular updates: publishing is a kind of mirroring of my state and emotions, and you need to take it as it is. All published photos are mine.

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