“Dai Beria, ti vedo un filo arrugginita la mattina: arranchi?”

Hey Mau, ho una certa età ormai, e lo sciopone che mi hai fatto prendere quando ti sei presentato a casa Sabato notte senza che nessuno ti aspettasse mi sta ancora provocando un po’ di tachicardia.” “Ti si è rizzato il pelo come fossi un istrice e non la piantavi più di farmi le feste, bestiaccia tenera”. “Beh, sai, anche i vetro-comunisti hanno un cuore, ed erano quasi due mesi che non ci si vedeva

“Si, un gran cuore come quello di Dolores Ibarruri!”

Dai, racconta!“, mi dice con gli occhi espressivi: drizza le orecchie e si siede. Beria, il mio cane, è un’appassionata di storia e di politica internazionale: ne è più ghiotta che dei croccanti che compongono la sua dieta, adesso che è un filino più avanti con l’età.

Isidora Dolores Ibárruri Gómez, meglio conosciuta come La Pasionaria ci ha lasciato nel 1989 alla bell’età di 94 anni: di origini Basche, è stato uno dei leader comunisti durante la Guerra Civile Spagnola. Suo lo slogan ” ¡No Pasarán!” durante la Battaglia di Madrid in difesa della Seconda Repubblica Spagnola.

Geniale e parzialmente autodidatta dopo aver lasciato la scuola a 15 anni, lavorò come cameriera per potersi pagare studi che la famiglia, in difficoltà economiche, non poteva permettersi. Nel 1915 sposa Julián Ruiz Gabiña, un attivista socialista e comincia a leggere Karl Marx: assieme partecipano alle attività sindacali del 1917 e Julian viene imprigionato. Nel 1918 Dolores scrive il suo primo articolo, per un foglio dei minatori (El Minero Vizcaíno), e sarcasticamente commenta l’ipocrisia della chiesa: l’articolo esce durante la Settimana Santa (97 anni fa) e la firma è quella di “La Pasionaria“, il soprannome che le resterà a vita.

La sua vita ha attraversato l’ultimo secolo di storia, con tutte le sue tragedie politiche e personali (5 dei suoi figli non le sopravviveranno e l’unico maschio morì nella Battaglia di Stalingrad), fino al ritorno della democrazia in Spagna e la sua nomina a Presidente del Partito Comunista Spagnolo.

Oratrice incredibile, sono decine i suoi discorsi infiammati di passione che meritano di essere letti, ascoltati e studiati: una delle sue più belle frasi è “È meglio morire sui tuoi piedi che vivere sulle tue ginocchia“.

Foto? Ovvio, Beria che ascolta …

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It's been almost 50 years that I travel across the word (and the 7 seas), on business or vacation, but always carrying with me a Leica camera. I started keeping this kind of journal a while ago. Even if sometime I disappear for ages, I'm then coming back with semi-regular updates: publishing is a kind of mirroring of my state and emotions, and you need to take it as it is. All published photos are mine.

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