Luxun Park è il luogo degli anziani, nel “centro-nord” di questa megalopoli da oltre 25 milioni di abitanti (più che l’Australia intera). Dire “centro-nord” è fuorviante: ci sono città nelle quali capita che in alcune zone ci sia il sole e in altre piova, a Shanghai invece, viste le dimensioni, in alcune parti della città è Primavera, in altre Autunno. Verso mezzogiorno ci si trova in piena estate sul Bund, mentre verso il confine a ovest degli ultimi distretti è Inverno pieno.

Sto lavorando un progetto fotografico che si focalizza sulla dignità dell’anziano in China e, prima di tornare all’Astor House Hotel (vedi questo post) ho fatto un lungo giro per documentare gli esercizi di Tai Chi, La Danza con Le Spade, il canto e il ballo, la cura dei nipotini.

Mi sono fermato a chiacchierare grazie all’uso dell’interprete con un anziano che dipinge ventagli: un vecchio che dipinge il vento.

Silenzioso, concentrato, solo ma con la moglie seduta accanto che lo osserva e ogni tanto passa ad accarezzargli le spalle con un gesto di delicato affetto. Un numero di stili e pennelli adagiato davanti a lui e dell’inchiostro nero per scrivere le strofe di una poesia sul ventaglio che sta terminando.

“Cosa scrivi, vecchio?” “Una poesia classica di He Zhizhang, che è vissuto a cavallo tra il 600 e il 700” mi risponde, e me la recita:

“Giovane me ne andai di casa e vecchio ritorno, immutati i suoni del villaggio, radi i miei capelli.
Incrocio lo sguardo con un ragazzino, ma non ci riconosciamo, e lui ridendo chiede: Da dove vieni straniero?”

Mi sorride imbarazzato quando chiedo di fotografarlo, mentre Janny gli racconta che sono un Italiano che gira il mondo e che talvolta lo fotografa anche, e che se lui ha un indirizzo gli posso far avere le immagini che sto scattando: avere l’interesse di questo tipo grosso e pelato lo commuove quasi a inumidirgli gli occhi.

La moglie prende una fotografia del loro matrimonio, oltre 60 anni fa e me la porge, facendomi scrivere sul retro il suo nome, l’indirizzo e il numero di telefono, saltellando intorno come se fosse una ragazzina in un negozio di dolci. Mi racconta che una volta era un pittore molto affermato, ma oggi i giovani vogliono più i quadri occidentali che le immagini classiche e le poesie nelle loro case, e che questo tavolino nel parco li aiuta economicamente vendendo ogni tanto qualche pezzo, mentre riesce a mantenere la mente e la mano occupate.

Scelgo 5 ventagli e glieli compro. Sono increduli. Qualcuno a casa dovrà farsi vento con questa storia.

Foto? Ovvio, il vecchio che dipinge il vento …..

vent painting 1 vent painting 2 vent painting 3

It's been almost 50 years that I travel across the word (and the 7 seas), on business or vacation, but always carrying with me a Leica camera. I started keeping this kind of journal a while ago. Even if sometime I disappear for ages, I'm then coming back with semi-regular updates: publishing is a kind of mirroring of my state and emotions, and you need to take it as it is. All published photos are mine.

20 Comment on “Ho incontrato chi dipinge il vento

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: