Gran casino qui in China con la lingua, e se non conosci la reazione culturale rischi di trovarti nei guai.
Sin dal mio primo viaggio da queste parti ho scoperto che rispondere “Scusa, non ho capito una beata fava di quello che mi hai detto e quindi non aspettarti che copia alcuna azione conseguente” non fa parte della cultura locale. Devi costantemente avere una “shadow”, un’ombra che ti segue e che, perfettamente bilingue, ripete in chinese quello che tu articoli in inglese.
Stamani ho incontrato Ahmed, alla sua prima esperienza in China e sta coordinando la logistica di una complessa serie di eventi, workshops e break-out sessions che rappresentano parte del motivo del mio viaggio a Shanghai: ha due occhiaie ascellari e uno sguardo sconsolato mentre alza gli occhi al cielo.
“Language is a problem here, Mau” mi dice, “they don’t really understand English, but they anyway reply ‘yes’ …”
Ho condiviso il mio test-system con lui, per verificare se c’è vera comprensione dietro la cortese risposta formale: “fagli un paio di altre domande a casaccio, la cui risposta non deve essere una affermazione e vedi come va: se ti rispondono in modo assurdo cercati subito una o due ‘ombre’, altrimenti sei finito.”
Mi ha sorriso, si è rivolto al team con cui stava parlando e l’ho sentito chiedere “È vero che le mucche si arrampicano sulle palme da cocco indossando slip arancioni?“, e quando un coro di “Yes, sir” gli è arrivato in risposta a momenti mi collassava, ripensando alle energie che aveva appena profuso in 45 minuti di briefing, chiaramente tutto buttato al vento.
Foto? Son da 48 ore chiuso in una meeting room, dalla quale esco solo per prendere un ascensore che mi porta fino in camera, dove passo il resto del tempo a lavorare, con rare pause di sonno e ancor più rari momenti sul blog. Va avanti così finché un autobus volante mi riporterà, durante una lunga notte, a giocare con i castelli di sabbia: qualche out-take delle immagini di domenica a spasso per Shanghai …
Questo sì che è lavoro intenso…
Buona sfacchinata Mau!
Thanks!
Ma.. il contest????
ho tempo fino al 18/5 …. faccio l’editing nelle 10 ore di volo che ho nella notte di Giovedì, sperando che non si balli troppo altrimenti le tarature dello sviluppo elettronico mi vanno insieme con le dita che si muovono sul trackpad 😦
Le foto sono molto dolci, così come quelle del post precedente!
Hai un talento per i ritratti 🙂 ma non è una novità…
A volte non ci si capisce nemmeno parlando la stessa lingua… ci vorrebbe una shadow personale a prescindere 😀
Bon voyage!
Pensa che mi hai fatto venire in mente una serie di telefilm realizzate nella fine degli anni ’60 in America, dove un’organizzazione segreta (“Shadow”, appunto) lottava conto extraterrestri che si infiltravano tra gli umani. Fossi in un paese dove Google funziona potrei andare a cercare qualche riferimento in più, ma qui la censura l’ha tagliato via …..
Maccartismo post litteram?
Per forza Google è oscurato: guarda te che cosa andresti a cercare 😀