Il complesso di regole che suggeriscono il codice di comportamento che si deve adottare on-line o in un contesto “digital” di comunicazione viene definito come “Etiquette in Technology” o spesso abbreviato in “netiquette“. In un mondo del lavoro connotato da “over-exposure to communication” penso sia importante per ognuno di noi adottare un comportamento misurato e rispettoso.
Dopo un paio di episodi, nello tsunami di email ricevute, che questa settimana mi hanno portato dal reagire con una misurata nota di biasimo, all’incazzarmi leggermente, allo sparare un paio di raffiche di bestemmie in aria, infine all’affrontare direttamente un paio di persone con il desiderio di sparare quattro ceffoni di dritto-e-rovescio a testa, ho pensato fosse una buona cosa ricordarci questo codice di comportamento, sia in modo formale (in inglese, sotto) che con qualche esempio personalizzato.
1. Include a clear, direct subject line.
Ti veniva il crampo dello scrittore a mettere in chiaro di che si parla o pensi che le mie doti divinatorie possano estrapolare da un “subject” senza alcun cazzo di senso argomento e cosa ti aspetti come mia reazione?
2. Use a professional email address.
Capisco che mantenere un indirizzo del tipo “tuttamatta57@…” or “beerlover@…” piuttosto che “fankoolou-2-e-2@ ..” sia qualcosa che dice molto della tua personalità, ma considera anche che i filtri anti spam odierni uccideranno qualsiasi tua missiva, oltre a risultare un filino inappropriato quando mandi un CV.
3. Think twice before hitting “reply all.”
Ho già lanciato da queste pagine una santa guerra contro il “reply to all”, ma non c’è speranza: avevo anche cominciato a indirizzare direttamente i peggiori con una mirata critica: nessun effetto. Ultimamente ho anche chiuso una risposta acida con “I need efficiency and effectiveness, not an email proliferation” ma è stato come regalare un manuale di analisi matematica a una scimmia.
4. Use professional salutations.
“Hey, banda di smandrappati …“, piuttosto che “Che butta?” o “Bella bro!” sono decisamente datati anche nella cultura delle bande latinoamericane: cerchiamo di aggiornarci e di rimanere sull’impersonale, claro que si?
5. Use exclamation points sparingly.
Ho ricevuto da un serissimo e stagionato professionista una mail questa settimana che spargeva l’uso delle maiuscole non solo sui pronomi di seconda e terza persona (anche rivolgendosi al cane, cazzo), ma lo estendeva anche su qualsiasi verbo o aggettivo collegato alla persona, per impressionare nella formalità, e interrompeva una consecutiva in una sorta di consecutio precox con 5 punti esclamativi. Ho chinato il capo e pianto la sintassi nella sua drammatica dipartita.
6. Be cautious with humor.
Il sense of humour non è un patrimonio genetico comune, trasversale a tutta l’umanità. Alcuni non comprendono, altri si imbizzarriscono, altri ancora rischiano di partire con un reply degno delle peggio osterie o caserme: se siamo in un ambito professionale anche ironia e sarcasmo possono essere lasciati da parte, comprese indicazioni tipo “poi, mi spieghi anche cosa tu faccia per ricevere un immeritato salario?” a chiusura della mail.
7. Know that people from different cultures speak and write differently.
È rimasta famosa la volta che una collega ha mandato gli auguri di Pasqua a tutti i partecipanti Sauditi di un workshop: cerchiamo di pensare un filo in modo internazionale, dai!
8. Reply to your emails — even if the email wasn’t intended for you.
“Ciao, penso tu mi abbia mandato questa mail per errore, visto che non mi pare nella mia area di competenza o responsabilità: anzi, non conosco proprio l’argomento”. “Ah, puoi dirmi a chi devo scrivere?” (senza nemmeno un “grazie” o “scusa”), e totalmente focalizzato sulle sue esigenze: gli ho risposto “forse prima di scrivere potresti leggere”.
9. Proofread every message.
I corretori orthofracici fannno miracali, aproffitamone!
10. Add the email address last.
Come con le armi da fuoco, dove si inserisce il colpo in canna e si toglie la sicura solo quando si è indirizzata la traettoria nella direzione voluta, così vediamo di aggiungere i destinatari solo quando abbiamo un testo finale: il re-call non funziona “cancellando” ogni traccia ma solo segnalando che si è fatta una cazzata.
11. Double-check that you’ve selected the correct recipient.
Un po’ di anni fa, un pirla ha voluto mandare un messaggio spiritoso-erotico al suo team: ha cantato un indirizzo e ha spedito una robetta molto imbarazzante a mezzo mondo. Non penso abbia finito manco la giornata del suo rapporto di lavoro.
Foto? Un paio di selfie-reflections mentre stavo lavorando dalle parti di Dubai scorsa settimana …
La mia email con i selfie non sarà mica finita nello spam a causa mio indirizzo senzasenso?!
No, non preoccuparti, il selfie col ventaglio è arrivato malgrado il tuo indirizzo pisarei_e_fagioli@gotturnio.now …..