Silvestro dipinge per strada, in piedi davanti alla Trattoria Pintori dove serve ai tavoli, “Mi rilasso così” mi dice.
“Ma sai che mi ricordi un po’ Pollock, ma non riesco a capire se sia per la tecnica del ‘drip’ o per la buona dose alcolica che sento in qualche modo stia accompagnando la tua pittura” gli dico, mentre passo bighellonando per Via di San Bernardo, e mi sorprendo sempre che nessuno mi prenda a ceffoni per la mia diretta sincerità: che sia simpatia o spalle grosse non lo so dire, anche se un collega di recente mi ha detto che sono “difficile da aggirare fisicamente“, il che potrebbe anche essere un indizio.
Silvestro mi tira fuori alcune tele che ha appena realizzato: un paio con l’uso anche del pane carasau dipinto, vetrificato e attaccato su degli sfondi optical-ipnotici.
Due turisti si fermano, parlottano con un chiarissimo accento Canadese e si chiedono dove comprare un po’ di frutta: intervengo a gamba tesa, evitando come al solito di farmi i fatti miei e li guido dai Fruttarelli, dalla parte di San Bernardo più vicina al mare. Prendono dell’uva, ma poi li “costringo” ad assaggiare le susine e le albicocche che arrivano dall’entroterra e mi guardano stupiti che esistano questi sapori mentre scattano a raffica immagini dentro il negozio.
Passa Moreno, dopo aver rollato una sigaretta se la accende e con aria soddisfatta tira la prima boccata. “Vieni a mangiarti un gelato?” mi chiede. Come potrei rinunciare ad una coppa don pepe rosa e rosmarino, i due gusti che preferisco nel loro negozio che trasmette amore per il sapore, con un pizzico di giusta innovazione.
Foto? Si sta “ripassando del blu” che “mi piace più intenso” in una tela: una bambina si ferma incuriosita e diventa autrice anche lei …
Complimenti al collega…”difficile da aggirare fisicamente” rende, anche se non penso che sia quello il motivo…
Quando vado a teatro ho chi mi si siede a fianco che ha una posizione a fisarmonica 🙂
😀 solo perchè le poltrone sono più strette del necessario…
ESATTO! Sei un’amica! (K)
Non c’entrerà nulla, ma l’mmagine data dalla la tua descrizione di queste persone mi ha fatto venire in mente “Alice” di De Gregori.
🙂