Mi è venuta in mente una canzone mentre, ancora una volta, sono andato a cercare tra Deira e Al Shindagha uno dei pochi ambienti che ritengo “vero” nel Paese dei Castelli di Sabbia. Ho sentito la voce, la chitarra, la genialità di Fabrizio De Andrè, nel brano che chiude Crêuza de mä, parlando di viaggiatori, di naviganti, di marinai che lasciano le proprie donne e il molo di Genova.
D’ä mæ riva, sulu u teu mandillu ciaèu
d’ä mæ riva, ‘nta mæ vitta
u teu fatturisu amàu ‘nta mæ vitta
“Capitano, saddiki, mi accetti a bordo per scattare qualche immagine?” ….
La canzone? Eccola …
davvero belle. chapeau!
adulatore! 🙂