Il telefono suona alle 4:37 di mattina. Vedo chi mi sta chiamando, e rispondo “Eddy, cazzo, sto arrivando ma l’appuntamento era alle 5“.
“Mahuuu, mih phono thhaglhiatou hun lahbrrro”
“Eddy, che cazzo stai dicendo? Togliti la saponetta dalla bocca, ti ho già spiegato che bisogna usare lo spazzolino per i denti e il sapone per le mani“. Lo so, non perdo occasione per un filo di sarcasmo gratuito, e prima o poi troverò qualcuno che me la farà pagare. Dopo alcuni tentativi mi risponde (e traduco da qui in poi, per semplificare) “Mau, mi son tagliato un labbro“.
“Ma come cazzo hai fatto? Hai usato il Gillette bilama come se dovessi affettare un roast-beef?“”No, cazzo Mau, sono scivolato nella doccia e ho battuto la faccia sul bordo della vasca“, il più classico degli incidenti domestici, c’è gente che si ammazza cadendo in casa. “Ok, no worries, passo a prenderti e ti porto in ospedale” gli dico che il mito di John Wayne non tramonta mai.
Raccatto la macchina ed esco dal parcheggio di Al Reem Island, diretto verso al Mariha Square: manca poco alle 5 di mattina e non c’è nessuno in giro ma la foresta di 72 semafori che qualche genio della viabilità ha piazzato nei 2 chilometri scarsi danno sul vermiglio peggio che la rivoluzione d’Ottobre.
Quando arrivo lo vedo con un asciugamano insanguinato sulla bocca, sale in macchina e armeggio con il navigatore per cercare l’ospedale più vicino che abbia un pronto soccorso. Poi lo guardo e vedo che ha una coscia di pollo sulle labbra.
“Eddy, non per essere invasivo e violare la tua privacy e nemmeno i tuoi gusti sessuali, ma che cazzo ci fai a baciare una coscia di pollo?”
“Ho finito il ghiaccio e questo è quello che avevo in freezer” mi risponde. Plaudo alla sua genialità mentre vengo preso da una crisi irrefrenabile di riso. Purtroppo è contagiosa e anche lui comincia a ridere, schizzando sangue ovunque.
Arriviamo in ospedale ed entra in pronto soccorso, lui, l’infortunato con l’asciugamano insanguinato e la coscia surgelata di pollo, e io, un tipo grosso e pelato, piegato in due dal riso fino alle lacrime: lo sguardo del medico di guardia ha chiaramente indicato che una volta ancora si è reso conto di non averle viste tutte nella vita.
4 punti di sutura dopo anestesia, antitetanica e un paio di settimane con un labbro inferiore che sembra uscito dai peggiori lavori di chirurgia estetica. “Eddy, se ti chiamo Pamela Anderson non ti offendi, vero?“.
Foto? Ho le immagini della faccia di Eddy, ma la privacy mi impedisce di diffonderle: recupero quindi due out-takes dal Souq ….
I momenti di risate irrefrenabili te li ricordi per tutta la vita…
Tutti hanno paura fuori ma vero il pericolo è dentro casa eh eh eh
Spero che la coscia fosse in una bustina altrimenti avrebbe dovuto prendere anche qualcosa per la salmonella..
🙂
🙂
Ah ah ancora sto ridendo..
povero Eddy. Salutamelo 🙂