“…. Intimiditi come siete dalla paura d’andar contro corrente cioè d’apparire razzisti (parola oltretutto impropria perché il discorso non è su una razza, è su una religione), non capite o non volete capire che qui è in atto una Crociata alla rovescia. Abituati come siete al doppio gioco, accecati come siete dalla miopia, non capite o non volete capire che qui è in atto una guerra di religione.
Una guerra che essi chiamano Jihad. Guerra Santa. Una guerra che non mira alla conquista del nostro territorio, forse, ma che certamente mira alla conquista delle nostre anime. Alla scomparsa della nostra libertà e della nostra civiltà. All’annientamento del nostro modo di vivere e di morire, del nostro modo di pregare o non pregare, del nostro modo di mangiare e bere e vestirci e divertirci e informarci.
Non capite o non volete capire che se non ci si oppone, se non ci si difende, se non si combatte, la Jihad vincerà. E distruggerà il mondo che bene o male siamo riusciti a costruire, a cambiare, a migliorare, a rendere un po’ più intelligente cioè meno bigotto o addirittura non bigotto.
E con quello distruggerà la nostra cultura, la nostra arte, la nostra scienza, la nostra morale, i nostri valori, i nostri piaceri ….” [Oriana Fallaci].
Non vinceranno.
È il momento di reagire. Stanno minando le nostre sicurezze. Si sono insinuati come un cancro. Difficili da estirpare ora.
Condivido. Non vinceranno.
Lo avevo detto dopo l’attacco alla redazione di Charlie Hebdo lo scorso gennaio e lo dico di nuovo e a maggior ragione oggi, dopo i terribili attentati terroristici che hanno devastato Parigi. Ho molto apprezzato le foto apparse sui vari social network di tanti musulmani in giro per il mondo che si dissociano da quanto accaduto con l’hashtag #NotInMyName e le dichiarazioni di alcuni esponenti del cosiddetto “Islam moderato” che condannano questo e qualunque attacco terroristico in nome della fede islamica. Voglio però vedere se questa volta ci saranno finalmente dichiarazioni pubbliche, chiare ed inequivocabili da parte dei Capi di Stato dei paesi Arabi che condannino senza giri di parole questa barbarie e qualunque altra forma di terrorismo e fondamentalismo. Credo che questo sarebbe l’unico segnale forte per l’opinione pubblica di tutto il mondo, necessario per far capire che davvero non tutti i musulmani sono estremisti e terroristi. E secondo me è proprio questo che rende molte persone scettiche: il fatto che, quando avvengono fatti simili, non ci sia una presa di posizione forte, unitaria, decisa, senza se e senza ma da parte di tutto il mondo arabo che si professa estraneo e contrario al terrorismo. Davanti a questi fatti non basta che alcuni singolarmente prendano le distanze a parole, dicano di essere in favore della pace e che “il vero Islam” è contrario alla violenza in nome della fede. Vorrei vedere tutto l’Islam che si professa moderato passare dalle parole ai fatti, cominciando col condannare apertamente, pubblicamente e in maniera forte, chiara ed inequivocabile qualunque forma di terrorismo e di fondamentalismo, collaborando con le organizzazioni e le istituzioni internazionali e dei singoli paesi “non Islamici” al fine di identificare e catturare i terroristi e tutti quelli che li fiancheggiano e li finanziano. Penso che questo sarebbe il modo migliore, forse l’unico, per combattere il terrorismo di matrice religiosa: dimostrare con i fatti che tutti coloro che credono davvero nella libertà di parola, di espressione, di fede, nella pacifica convivenza di religioni ed etnie diverse e nella libertà nel senso più vero del termine, sono uniti nella lotta al terrorismo, ad ogni forma di intolleranza e di estremismo, collaborando per sconfiggerlo indipendentemente dal proprio credo e che sono insieme, uniti e dalla stessa parte: la parte della libertà, dell’uguaglianza e della pace. Se anche questa volta questo non succederà (e temo che purtroppo sara’ cosi’), allora anche a me viene da pensare che un Islam cosiddetto “moderato” che crede nei valori di libertà, rispetto, tolleranza, uguaglianza e pace, probabilmente non esiste.
Pur condannando il gesto non posso non pensare che la destabilizzazione sistematica del Mediooriente da pare dell’Occidente, abbia favorito l’escalation di numerosi piccoli gruppi estremisti (alcuni finanziati e armati dai governi che si dichiarano contro il terrorismo). Questa atomizzazione, ha una grande responsabilità nel clima di paura che molti respirano adesso.
Inoltre non trovo molto equa l’esposizione mediatica di certi fatti: quando le azioni omicide vengno fatte “dal nemico” allora giù ore di diretta, mentre non mi pare che sia garantita la stessa visibilità alle stesse azioni compiute dai nostri alleati. Mi risulta che nell’indifferenza generale gli USA hanno bombardato un ospedale nemmeno un mese fa…
In questo clima è difficile mantenere un atteggiamento razionale.