Sono stato un motociclista per diversi decenni. Sempre fedele all’elica bicilindrica tedesca, tranne una temporanea passione per il desmodronico fabbricato a Borgo Panigale che emette un rumore inconfondibile ovunque tu sia al mondo.

Poi un “click”, e non ho più guidato le pieghe che mi portavano a massacrare di multe la mia patente sulle curve del Penice e degli altri Passi che dividono Lombardia, Liguria ed Emilia. Non so cosa sia successo, ma ho semplicemente tirato su le duo moto sul cavalletto e non ci son più salito, per quasi 6 anni.

Oggi ho fatto mercimonio della mia passione, ho ceduto al baratto e la BMW se n’è andata dal garage. Si, ma non potevo semplicemente portare a casa due ghelli (meno di un terzo di quello che l’ho pagata dieci anni fa): ho dovuto permutarla con un’anacronismo tecnico su quattro ruote con trazione integrale permanente.

E non è stata una transazione scevra da fisicità, perché ho consegnato la moto e preso una latta di grossolane fattezze anglosassoni a 140 km da casa, subendomi la vibrazione del 5 cilindri diesel sul tarmac: il mio dentista ha versato l’acconto per la villa in Florida pensando al lavoro che dovrà fare.

Avevo già fatto l’errore anni fa di possedere questo fuoristrada anglosassone, erede immutato della sua prima serie costruita nel 1948, e ne avevo già apprezzata la spartana efficienza (quello che non c’è non si può rompere), la sua rumorosità (inutile montarci l’autoradio, tanto manco 400 watt battono il casino del motore), la sua posizione di guida raccolta e inergonomica (il sedile a “sciatica di Quasimodo” ha fatto storia), e il fatto che per chiudere la portiera devo abbassare il finestrino altrimenti la clavicola impedisce il combaciare (approssimativo) dei pezzi di carrozzeria.

Avevo già fatto l’errore, ma adesso che è anche uscito per sempre di produzione mi è sembrato giusto portarmene uno a casa. Cazzata, lo so.

Foto? Bue Tin, “Scatola di Latta Blu” …

 

defender

 

It's been almost 50 years that I travel across the word (and the 7 seas), on business or vacation, but always carrying with me a Leica camera. I started keeping this kind of journal a while ago. Even if sometime I disappear for ages, I'm then coming back with semi-regular updates: publishing is a kind of mirroring of my state and emotions, and you need to take it as it is. All published photos are mine.

15 Comment on “Baratto passione e tradizione

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