“Quando torni indietro giri alla prima a destra, poi a sinistra, al semaforo a destra, a quello successivo a sinistra e poi sempre dritto e sei a casa” mi ha detto Andrea quando è sceso davanti a casa sua a Lodi dopo una bella serata di chiacchiere, vino, aforismi e fotografia.
Sempre dritto una prugna appassita (parafrasi ortofrutticola, che mi devo ogni tanto auto-censurare).
Ho iniziato Monia, Andrea e Marco alla cultura della Democratic Republic of Spritz, in via Lomellina: cominciata in sordina, appoggiando i bicchieri sul davanzale di legno sotto il logo della ribellione, la serata poi si è spostata nella Sala Garibaldi con un trionfo di affettati, sarde fritte, crema di zucca con cipolle caramellate e vitale tonnato. Si, c’è stata anche una bottiglia di Sangiovese di Romagna a testimonianza che i ragazzi di quelle terre, schietti e sanguigni, stanno cominciando a produrre qualcosa che enologicamente abbatte il brutto mito del vino in tetrapak come unico prodotto locale.
Ho poi accompagnato Andrea, ricordando i tempi, quasi 20 anni fa, quando eravamo assieme ad Athene, con una tipa che ci voleva mostrare nuovi uffici e faceva inversioni a U in autostrada, inchiodando in mezzo a un campo fiorito con la frase “This is the office“, alla quale io ho polemicamente risposto “we are definitely lost in translation, let’s go back for a grilled octopus“, che non mi pareva il caso di prendere sul serio la cosa.
Quindi Andrea mi ha dato le due semplici indicazioni per tornare a casa, evitando l’autostrada: troppo ortodossamente rettilinea, e troppo simile ai binari della ferrovia transiberiana sulla quale i macchinisti del Lokomotiv Moscow guidavano le loro motrici, ovvio.
Si è dimenticato un particolare.
487 rotonde nella Pianura Padana che mi separavano dal mio letto. Mi è sembrato di fare il Ghisallo, il Pordoi, il Sella e il Gardena tutti d’infilata senza mai salire di un metro ogni tornante. Capisco l’utilità sociale, stradale, politica e religiosa di queste costruzioni che amministrano gli incroci in modo dinamico e pluralista, ma son arrivato a casa che avevo il torcicollo.
Foto? Ovvio, La Liberazione, ieri sera ….
Non parlarmi di rotonde. L’amministrazione di Cagliari se ne è innamorata e adesso in molti rimpiangono i semafori. Più di una volta mi è capitato di vedere qualcuno che le prende addirittura in contromano… per non parlare delle altre piccole infrazioni al codice della strada (se non civile).
🙂
Gran bella serata, da rifare la prossima volta che ripassi di qui. C’è ancora un bel po’ di roba da assaggiare nel menù 🙂
Quanto alla strada, non me ne vogliano gli amici ma mi fido di più delle indicazioni del TomTom…
🙂 mi faccio vivo quando torno 🙂
Ho fatto oggi parte del percorso verso Milano, ridendo pensando ai tuoi commenti nel mezzo delle rotonde 🙂 Grazie ancora per la serata
🙂
Mi aggiungo ai commenti positivi per la serata trascorsa e attendiamo il bis. 🙂
Grazie a tutti voi!
Le rotonde sono l’incubo degli automobilisti… a parte il torcicollo c’è ancora chi non ha capito come si usano… e vorrei qui ricordare la bellissima battuta di Giacobazzi, poco femminista, ma assai divertente
Mi manca … Che dice GiacobazI?