In un mondo virtuale ove quasi tutto puó essere digitalizzato, firmato e autenticato anche su un telefono, sono invece stato raggiunto dalle maglie della burocrazia nord-africana che, come nei buoni vecchi tempi, vuole un che pelato italiano si presenti in “carne e ossa” dinnanzi ai custodi dei loro atti ufficiali, con il proprio documento di identità in mano e firmi in buona calligrafia che “io sono io”.
“Signo ergo sum?” Che a noi Cartesio ci fa un baffo? “La firma è, e la non firma non è: il muoversi tra essere e non essere diviene la fenomenologia del documento”, che anche Hegel qui potrebbe dare il suo contributo?
Stamani la sveglia alle 3:15 mi ha trovato in uno stato di passiva rassegnazione, con vaghe reminiscenze di Storia della Filosofia Moderna, esame fatto con il mitico Dal Pra nella notte dei tempi (1978, corso monografico sulla Logica di Hegel, non sono più riuscito a riprendermi dopo averlo passato).
Volo verso ovest per 9 ore, dormo, firmo davanti al Public Notary, volo verso est per 9 ore: so pare assurdo ma son 2 mesi che proviamo a far viaggiare i documenti e l’ultima quotazione porta ad un costo che è tre volte quello del mio biglietto.
Foto? Al gate, adesso …
Niente piu’ stupisce…Ciao,65Luna
Non mi lamenterò più della burocrazia italiana
Petta che vediamo se domani me la cavo nelle 3 ore regolamentari e riesco a riprendere il mio sigaro volante ….
😦
3.15?? Scherziamo??????
Troppo presto?
Giusto un attimino. Non sono nemmeno certa di essere in grado di firmare a quell’ora!!