Nel Paese dei Castelli di Sabbia, statisticamente, piove per 6 ore all’anno. Si, statisticamente.
Nel corso della settimana passata, e considerando che sono stato ad Abu Dhabi solo la Domenica e il Giovedì, ha piovuto per i prossimi 78 anni in termini di ore, e per i prossimi 412 anni per quanto riguarda i millimetri di pioggia caduta. “Beato te che sei sempre al sole” mi ha detto un’amica a Mosca, “Si, Kol-Kàtz” le ho risposto, lasciandola equivocare con il sistema agricolo collettivo dei tempi staliniani.
Il mix di acqua, fango, terriccio che è sceso sul suolo degli Emirati, ha trasformato il clima già considerevolmente umido in un apogeo del reumatismo. Tiri fuori il bucato dalla lavatrice che è quasi asciutto, lo metti sullo stendibiancheria, e dopo un paio d’ore ti ci trovi dei funghi porcini da risotto sulle camicie. I jeans asciugano in un’era geologica: sto cominciando ad diventare, su questo argomento, una casalinga sull’orlo di una crisi di nervi.
Fortuna che il Venerdì mattina la situazione è migliorata e me ne sono andato a SUP-pare nel Mangrove National Park accanto alla Al Salaam Street: ovvio che un kayak, con tre filippi scoordinati a bordo, abbia tentato di speronarmi e li abbia presi a pagaiate sulla testa, ma questo merita un altro post ricco di dettagli.
Foto? Da casa, la vista umida fuori della finestra …
Mi confermi che qui a Milano e nella Pianura Padana in genere, godiamo di un clima salubre e invidiabile e che se qualcuno accusa dei reumatismi, la cause non sono che psico-somatiche, che è tutta un’altra storia… 🙂
La Padania in confronto ha clima secco, salubre e frizzante, credimi!
Non vorrei ripetere il commento di Guido, ma mi fai riconsiderare il clima emiliano come salubre. La storia del kayak la voglio leggere 🙂
🙂 appena ho un attimo la scrivo …
😱😰