Aeroporto di Praga, 5:30 di mattina. “Dobre, Anglicka snidane, veije michana”, articolo con incertezza, “kava” aggiungo anche a completare quella che dovrebbe essere un’ordinazione per un breakfast all’inglese, con 2 uova strapazzate e caffè.
Sono arrivato 46 ore fa, e ho passato il tempo a parlare con colleghi che hanno quel tipico accento post-sovietico, ingentilito dalla naturale ritrosia della popolazione Checka, che li fa esprimere sempre in un sottotono, e abbassando leggermente lo sguardo, quasi a timidezza. Si, ho hanche glorificato l’abilità storica nel produrre una grande birra, la Pilsner Urquell che, devo riconoscere, bevuta qui, fresca e spillata con maestria, in gotti importanti e pesanti, ti da una sensazione impareggiabile e ineguagliabile.
Ho passeggiato nel centro la sera, rivedendo la bellezza spettacolare di questa citta’, insieme ad una densita’ di belle ragazze lungigambe che fa plaudire l’elica locale di DNA quasi fosse una vittoria calcistica in un derby. Dovro’ tornarci un po’ di volte nei prossimi 6/12 mesi e – nessuno si offenda – ma rispetto a Luanda, Lagos, e altre amene destinazioni, mi nasce il sorriso sulle labbra.
Foto? Poco tempo e niente Signora Tedesca, ma qualche dettaglio di iPhone …
Trovo grandiosa la borsa!!!
Nota: la popolazioine Cheka si esprime sottotono? Che occasione per spedire là tanti fini dicitori nostrani in full immersion 🙂
La borsa è grandiosa … temo pochi la capiscano però 😦
Mi piace il tono di voce sommesso, in generale. Non lo trovo affatto un segno di sottomissione anzi semmai di rispetto, in Italia si sta dimenticando cosa sia.
A proposito della borsa (splendida…) e non solo, mi sono spesso posta questa domanda: se Gregor Samsa fosse stato un insetto in una famiglia di insetti e un giorno, per metamorfosi, si fosse trasformato in un essere umano, cosa avrebbe scritto il grande Kafka?
Ovvio, avrebbe scritto La Stagnazione (ammesso che sia l’antonimo di Metamorfosi)!
Il tono di voce sommesso lo trovo affascinante, profondo, dolce e delicato nella sua potenza: ci sarebbe da imparare nel sussurro che vince l’urlo …
Mi piacerebbe una full immersion per qualche urlatore di professione…
Bellissima la borsa 😊
Ok, ok, vedo di comprarne una dozzina (una a testa per i lettori del blog, come avevo fatto con i ventagli del pittore nel parco di Shanghai), e ve le regalo: datemi tempo di organizzarmi ….
Ci conto, ma credo saranno più di una dozzina
Lo credo che la prospettiva di ritornarci ti faccia sorridere!
Un po’ di piacere, ogni tanto 😉
Si, dai che mi merito qualche destinazione “accettabile” …