Stamani mi sono ricordato, appena uscito per andare a nuotare in piscina, che vivo in un posto caldo e umido. Mi ero illuso, durante le ultime tre settimane di permanenza in Europa, che il cambiamento climatico avesse trasformato la Penisola Arabica in una sorta di Norvegia, ma non ce n’è proprio.
Alle 7:30 c’erano già 35°c e, malgrado lo Shari non stia soffiando (il vento stagionale che arriva dal sudest, responsabile in primavera e autunno delle tempeste di sabbia), ho respirato una boccata di polvere e umidità che mi ha cementato gli alveoli polmonari peggio che 40 Marlboro.
Terminato il lento gigioneggiare avanti e indietro nella vasca (chiamiamola giornata di acclimamento), ho raccattato la voglia con un paranco industriale e sono andato verso i mercati di Al Mina, attraversando una bolla di calore bianco che fa arrendere il condizionatore, invocando la convenzione di Ginevra sul trattamento dei prigionieri di guerra.
“I tuoi fagiolini non fanno ‘crack’, non sono freschi“, ho detto al verduraio Pakistano che mi ha ispirato fiducia, in una zona dove esistono oltre 150 banchetti, e un solo cliente (italiano, grosso e pelato, nel caso ci siano dubbi), mentre sollevavo un asfittico Phaseolus vulgaris, che si piegava lateralmente implorando pietà.
Mi ha borbottato qualcosa in urdu, che superava però le mie capacità linguistiche, basate sulle frasi “non spararmi“, “hai dell’acqua” e “dove cazzo è l’aeroporto più vicino“. Ha magicamente estratto da sotto una nuova cassetta, con un prodotto freschissimo. Raccatto anche delle zucchine che arrivano dall’india dall’aspetto temibile, ma decisamente saporite, che tengono la cottura anche sulla fiamma ossidrica, e una manciata di pomodori.
Trasferito nel mercato del pesce, dove dribblo i tentativi di arpionarmi e punto sul banco del mio pusher di fiducia: ha ricevuto la roba da un peschereccio Omanita stamani, gamberoni e aragoste stanno trionfando con un prezzo estremamente abbordabile. Raccatto quello che a Milano mi costerebbe una rata di mutuo per un pentagonale in centro me lo faccio pulire dagli sfilettatori.
Foto? Ovvio, verdura e pesce, con iPhone …