Frenesia alimentare “composta” alle 12 in punto, qui a Shanghai.

Ogni angolo di strada si trasforma per preparare cibo e per far sedere a testa bassa: china sulla ciotola dinnanzi a se, nello strano silenzio Chinese. Ho visto cuochi improvvisati, con un solo piccolo fornello elettrico e una padella, friggere una dozzina di dumplings, per arrotondare le entrate.

Ogni tanto mi chiedo se questo comportamento non sia frutto del ricordo della Grande Carestia, che tra il 1959 e il 1962 causò oltre 30 milioni di morti, oltre a lasciare lo strascico della malnutrizione in un’intera generazione.

Nell’inizio del 1959, Mao lanciò il nuovo piano quinquennale, conosciuto sotto il nome del “Grande Balzo in Avanti” (Dà Yuèjìn), imponendo delle radicali trasformazioni nell’assetto produttivo del Paese, focalizzandolo sull’industria pesante del ferro e acciaio, sulla scorta di quanto fatto in Russia.

La concentrazione della produzione agricola in larghe comuni, cancellando qualsiasi altro tipo di aggregato e arrivando a proibire severamente (come “controrivoluzionario”) la coltivazione o allevamento in proprio, unita a pretesi metodi innovativi di coltivazione (totalmente fallimentari), portarono ad una caduta dei volumi di derrate alimentari di oltre il 30% in soli due anni.

L’insuccesso e la scarsità di grano furono mascherate da resoconti artefatti, sotto la paura delle purghe che portavano a rapide esecuzioni dei funzionari non zelanti: sulla base di numeri falsamente gonfiati, grossa parte della produzione venne quindi requisita e indirizzata parzialmente alle comunità urbane, ma soprattutto all’esportazione a vantaggio di una incerta bilancia dei pagamenti.

Il fatto che Mao fosse stato messo a conoscenza di questo dramma è controverso, anche se la maggioranza degli storici concorda che il Presidente – in un meeting segreto del Comitato Centrale del 25 Marzo 1959, proprio qui a Shanghai, nell’Hotel Jinjiang – ordinò di requisire un terzo della scarsa produzione, destinandola a sfamare gli operai dell’industria e mantenere il “Grande Balzo”.

To distribute resources evenly will only ruin the Great Leap Forward. When there is not enough to eat, people starve to death. It is better to let half of the people die so that the other half can eat their fill“: dove non c’è da mangiare la gente morirà di fame, ma almeno l’altra metà del popolo avrà la pancia piena, è la frase che gli viene attribuita.

Foto? Molto tempo è passato, e oggi la fame viene saziata facilmente, e a buon prezzo …

It's been almost 50 years that I travel across the word (and the 7 seas), on business or vacation, but always carrying with me a Leica camera. I started keeping this kind of journal a while ago. Even if sometime I disappear for ages, I'm then coming back with semi-regular updates: publishing is a kind of mirroring of my state and emotions, and you need to take it as it is. All published photos are mine.

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