Dopo le 18 la strada viene chiusa al traffico, ed e’ un brulicare di bancarelle che espongono, con ordine millimetrico, i prodotti dell’industria artigiana locale, ma non e’ questo che attira sciami di backpackers alternativi in cerca di cibo a buon mercato.
Viene chiamato sulla Lonely, il “Night Food Market”: e’ un carruggio riempito di street-food da entrambi i lati, tanto che ci si passa a fatica, e i posti per sedersi sono consoni a una condivisione forzata dei gomiti in una masticazione alternata.
Chopsticks, forchette, cucchiai, ma molto più spesso solo mani e denti. E qualsiasi cosa cresca, voli, cammini (con due, quattro, otto, sedici o mille piedi), nuoti viene grigliata, fritta, stufata e insaporita con intrugli che vanno dal “hot” al “Lao” (puro napalm). Il tutto bagnato da secchiate di LaoBeer.
Foto? Ovvio, buon appetito …
Io vi fare un giro di forchetta
Stai offrendo spettacoli fantastici.
A parte che proprio queste tue visioni mi hanno fatto venire in mente tutti gli articoli letti per anni sulla fame nel mondo, Terzo Quarto mondo 🙂 🙂 🙂 Alla faccia di quegli articoli!
Mi ha colpito anche l’ordine con cui il cibo viene esposto, ortaggi e verdure…
Poi le foto: splendide!