Si, d’accordo, ad entrambi piace fotografare: una non rinuncia alla reflex, l’altro professa la fede totale nel telemetro e accetta con fastidio anche il visore elettronico. Lei scatta a raffica, fino a riempire diverse schede di memoria in un’unica giornata.

Lui talvolta non scatta proprio nulla, come quella volta in Myanmar, tra i monti al confine con la Thailand, quando dalla nebbia sono emersi i monaci, ad annunciare un sorgere del sole che la pioggia fitta faticava a confermare. Lui ama la pellicola, lei non rinuncia al digitale.

Si, entrambi si sono fatti disegnare le loro passioni sul corpo, in modo indelebile: lui li nasconde con cauto pudore, lei invece li espone, e ne aggiunge di nuovi ad ogni viaggio. Lui e’ un simbolico, lei una raffigurativa. Lui un ateo, materialista dialettico. Lei invece si lascia ispirare da Siddhartha.

Seduti accanto, consumano lo stesso pasto, vivono le stesse passioni …

It's been almost 50 years that I travel across the word (and the 7 seas), on business or vacation, but always carrying with me a Leica camera. I started keeping this kind of journal a while ago. Even if sometime I disappear for ages, I'm then coming back with semi-regular updates: publishing is a kind of mirroring of my state and emotions, and you need to take it as it is. All published photos are mine.

5 Comment on “Uguali ma diversi?

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