Io vedo il mondo a colori” avevo detto, anni fa, chiacchierando con il Folletto Giapponese, vestale del culto della Signora Tedesca a Telemetro, mentre lui mi parlava di una macchina fotografica costruita per scattare solo immagini in bianco e nero.

Bene, poi allora un giorno mi spieghi perché’ usi maggiormente la pellicola in bianco e nero per i tuoi scatti“, mi aveva risposto, iniziando a seminare un microscopico seme del dubbio nella mia mente.

Il seme e’ germogliato, diventando una pianta, e quando e’ stato il momento del frutto, qualche mese fa, mi son trovato una Monochrome in mano: “Omettendo i filtri colore davanti al sensore, si consente ad una maggiore quantità di luce di raggiungere la sua superficie. Più luce per esposizioni caratterizzate da estetica, nitidezza e altissima risoluzione” [Leica]

I file che ne escono non sono semplicissimi da sviluppare, ma forse devo solo imparare a pensare in B&W.

Foto? Ovvio, uno scatto con la Signora Tedesca Monocromatica …

 

It's been almost 50 years that I travel across the word (and the 7 seas), on business or vacation, but always carrying with me a Leica camera. I started keeping this kind of journal a while ago. Even if sometime I disappear for ages, I'm then coming back with semi-regular updates: publishing is a kind of mirroring of my state and emotions, and you need to take it as it is. All published photos are mine.

5 Comment on “La sfida dell’anacronismo

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