È ora di concludere il mio giro in Giappone, e Ginza è l’ultima tappa (ma l’esperienza del torneo di Sumo meriterà un post a parte)

Ginza è un esclusivo quartiere per shopping , nel cuore di Tokyo. Le sue abbaglianti insegne al neon, le boutique di lusso e la vivace vita di strada incarnano il perfetto connubio tra tradizione e contemporaneità. Tutto lo rende una delle destinazioni comunque imperdibili di Tokyo per gli appassionati di moda e per coloro che vogliono avventurarsi nella moltitudine di ristoranti, bar e club di qui.

Storicamente, le radici di Ginza risalgono al periodo Edo, quando veniva designata come la zecca di monete d’argento (“Ginza” si traduce in “zecca d’argento” in giapponese). Dopo il devastante incendio del 1870, il quartiere fu ricostruito con influenze architettoniche occidentali, su una mappa ortogonale, trasformandolo in un simbolo della rapida modernizzazione del Giappone. Oggi, i suoi ampi viali, fiancheggiati da un’architettura moderna, sono in contrasto con altre parti di Tokyo, evidenziandone il suo carattere unico.

Assolutamente da vedere è l’edificio Hermes, progettato dall’architetto italiano Renzo Piano, ispirato al tradizionale design delle lanterne (di cui potete trovare alcuni scatti qui sotto).

Marchi di lusso globali come Louis Vuitton, Chanel e Gucci, e iconici grandi magazzini giapponesi come Mitsukoshi e Matsuya, sono le icone di questo quartiere, attirando code di acquirenti ad ogni angolo. Oltre ai brand del lussoi lusso, ci sono però anche molti negozi più piccoli che mettono in mostra design e artigianato giapponese d’avanguardia.

Ginza non è solo shopping. La sua scena culinaria è altrettanto impressionante. Dagli eleganti sushi bar e i tradizionali ristoranti kaiseki giapponesi alla vasta gamma di cucine internazionali, c’è qualcosa per ogni palato. In particolare, il quartiere ospita numerosi ristoranti stellati Michelin, che lo rendono un paradiso gastronomico, anche a un costo ragionevole: mi sono concesso un’ottima cena yakitori tra il palazzo Hermes e quello Louis Vuitton per meno di $ 30, birra Asahi inclusa (e io di spiedini ne mangio una quantità impressionante, credetemi).

Il distretto rivela anche la sua ricchezza culturale, con il Teatro Kabuki-za, la sede principale del kabuki, una forma tradizionale di teatro giapponese nota per le sue performance drammatiche, il trucco elaborato e i costumi squisiti.

Al calare della notte, Ginza si trasforma in uno spettacolo luminoso. I neon dei cartelloni pubblicitari e dei display digitali illuminano il quartiere, offrendo un suicidio nel controllare esposizione e taratura del bianco della macchina fotografica. I bar del quartiere, che spaziano dai moderni cocktail lounge ai tradizionali izakaya giapponesi, si animano, offrendo l’ambiente perfetto per una serata a Tokyo.

It's been over 50 years that I travel across the word (and the 7 seas), on business or vacation, always carrying with me a Leica M camera. I started keeping this kind of journal a while ago. Even if sometime I disappear for ages, I'm then coming back with semi-regular updates: publishing is a kind of mirroring of my state and emotions, and you need to take it as it is. All published photos are mine.

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