Visto che domani, teoricamente giornata non lavorativa in Italia, dovrò comunque scendere nella mia miniera virtuale e picconare la roccia producendo soluzioni intelligenti per la società che mi passa il salario e la lampada a butano, oggi mi sono gratificato in misura consistente, prendendomi 2 ore d’aria per un pranzo, un obiettivo e con una M-mmmmmmmm.
Dopo aver dissertato con una pletora di colleghi sulle esigenze di un progetto nel sub-continente indiano, ho visto un’amica per un boccone: Roberta, che sta dedicando una vita a “cacciare teste“, lasciandole però attaccate al loro collo. Con spirito toscano e un sottile sorriso.
L’idea iniziale “un’insalatina, 10 minuti di ciacole e via” si è scontrata contro due cotolette alla milanese (tangibile prova dell’esistenza di un dio) e un piatto di carciofi fritti che, oltre ad essere kamikaze per il fegato, ci hanno fatto gioire fino a improvvisare una “ola” per il cuoco. Lo so, se faccio così non dimagrirò mai.
Siamo due chiacchieroni ma la spada di Damocle di una call mi ha trascinato via da una panchina al sole dove lei si fumava deliziata una sigaretta e io rimpiangevo di aver condiviso il dolce, con un “profondo” senso di colpa che mi ha attanagliato per almeno 12 secondi.
La seconda gratificazione è stata da Ryu, che guida un gruppo di appassionati collaboratori, gente in gamba e divertente, pushers seri e riconosciuti di materiale fotografico nuovo e usato dannatamente sopraffino. Ho finalmente ritrovato lo stesso obiettivo che con grande sagacia mi ero fatto fottere e, contento come un elfo sotto un fungo in piena sporangenesi, sono passato a ritirarlo.
Il maledetto diavolo tentatore mi ha poi messo in mano una “M” nuova di pacca, chiaro oggetto del desiderio di ogni folle maniaco Leica (“God should have a Leica” dice Lou Reed che ho incontrato qualche mese fa a Sydney mentre presentava un suo libro con oltre 40 anni di immagini che ha scattato durante la sua fantastica carriera musicale).
Ryu mi dice “esci e scatta quanto vuoi” e gli va bene che ho veramente una pausa di solo 60 minuti, altrimenti avrei continuato a girare per il centro di Milano e a premere quel soffice pulsante di scatto: ecco qualcuna di quelle immagini …..
Condividere il dolce è un peccato grave…. 😉
Mi piace moltissimo la foto dei campanelli 🙂
Prime prove con la M Type 240 che gli era appena arrivata … ovvio che qualche settimana dopo l’abbia comprata 🙂
Ovvio! 😉