Non voglio trasformare questo blog da diario semiserio di vita reale e vissuta in guida turistica, ma, come molti hanno notato, in questi giorni sto mettendo un filo di ordine in quello che ho fatto negli ultimi 9 mesi e inciampo in qualche immagine che mi stimola il ricordo.

Qui sono a Kanbawzathadi (provate a fare lo spelling senza sbausciarvi addosso se ci riuscite) e a Bago in Myanmar (Birmania), ai primi di Agosto, durante un break nei meeting di Singapore: sono andato a visitare sia la Pagoda che il Palazzo, costruito originariamente nel 1556 e bruciato completamente solo tre anni dopo (quando si dice sfiga). È stato ricostruito con buona fedeltà nel corso dei primi anni ’90, basandosi su pianta originale e sull’uso del legno di tek.

Ho notato una totale assenza di qualsiasi altro visitatore nella zona: la mia guida, Tremal-Naik, quando ho chiesto la ragione dell’essere assolutamente l’unico non-locale, mi ha risposto “Non abbiamo ancora molto turismo in Myanmar, e poi chi vuoi che sia così coglione di venire qui durante la stagione delle piogge“. Ho quindi passato una buona mezzora chiacchierando con l’unico custode, attraverso la traduzione di Tremal-Naik, che era invece verboso come la mummia di Ramsete III.

Il custode mi ha aperto la sala del trono, offrendosi di immortalarmi fotograficamente mentre posavo il mio grosso posteriore sullo scranno della Seconda Dinastia, ma alla fine abbiamo “discusso” di tatuaggi: lui ne esibiva uno sull’avambraccio, risultato di anni passati nell’esercito Birmano, io uno sulla spalla, esito di diverse sbornie nei bar Australiani. Come fratelli, ovvio.

Le immagini del mese scorso, con Pagoda (che raggiunge i 100 metri, più alta nel Myanmar), Palazzo e custode, che, devo dire, ha un bel paio di orecchie a sventola ….

mm out 4mm out 7 mm out 5

 

It's been almost 50 years that I travel across the word (and the 7 seas), on business or vacation, but always carrying with me a Leica camera. I started keeping this kind of journal a while ago. Even if sometime I disappear for ages, I'm then coming back with semi-regular updates: publishing is a kind of mirroring of my state and emotions, and you need to take it as it is. All published photos are mine.

11 Comment on “Kanbawzathadi

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