Holly Woodlawn, Candy Darling, Joe Dallesandro, Jackie Curtis e Sugar Plum Fairy (soprannome di Joe Campbell).
Me li sono ricordati tutti i nomi delle “Superstars” che frequentavano la Factory di Andy Warhol e che sono celebrate nel brano “Walk on The Wild Side” di Lou Reed, mentre sabato pomeriggio stavo attraversando Bugis, il quartiere di Singapore che tra il 1950 e la fine degli anni ’70 era rinomato per la folla di travestiti e le trasgressioni che avvenivano nell’area come l’ “arse-ass fire dancing” di moda tra Aussie e Kiwi totalmente ubriachi che danzavano sul tetto di una latrina, reggendo un fiamma accesa con i muscoli basso-dorsali (che dire di primo acchito “anali” pare brutto).
Oggi tempio di una serie di negozi economici e area dove si mangia con un paio di dollari: si, lo so, vi ho già fatto vedere qualcosa di queste zone (vedi questo post e anche questo), ma questa volta mi è tornato in mente Lou Reed e il nostro incontro a Sydney mentre stavamo entrambi scattando la stessa foto con la stessa macchina fotografica e canticchiare una sua poesia mi è parso naturale.
Stavo camminando da Little India verso una birra (precisa dislocazione geostazionari a e alcolica), ma già che c’ero un paio di scatti dentro la food court li ho fatti e mi pare un crimine se non ve faccio vedere (con due differenti pellicole, per i puristi del genere) …
Non distinguo una reflex da una Polaroid ma le foto mi piacciono e cercare di trovare la differenza nei rullini mi fa sentire per un momento un “purista del genere”.
Me la godo ancora un pò mentre scrivo questo commento prima che la realtà mi riconosca e rida di me beffarda.
🙂
🙂