It's been over 50 years that I travel across the word (and the 7 seas), on business or vacation, always carrying with me a Leica M camera. I started keeping this kind of journal a while ago. Even if sometime I disappear for ages, I'm then coming back with semi-regular updates: publishing is a kind of mirroring of my state and emotions, and you need to take it as it is. All published photos are mine.
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Non voglio fare inutili polemiche, ma vorrei capire lo Stato dov’è?
Viviamo in un paese dove le politiche sociali sono lasciate alla finanza creativa delle famiglie.
Hai nonni. Unico vero cardine di supporto, croce e delizia, di molte nuore e generi, che immolati sull’altare dei figli e delle 1000 cose da fare, utilizzano una risorsa inestimabile… i nonni.
Una protezione civile che definire imbarazzante è un eufemismo, sia in termini quantitativi, che qualitativi, che pensa di esternalizzare – manco fosse un call center – la gestione economica della ricostruzione, hai paladini del risk managemente: gli assicuratori, sia la soluzione a tutti i mali!
Brutti personaggi, di cui ahimè faccio parte, che nel sistema pensa di guadagnare qualcosa. D’altronde sono imprenditori e devono rispondere agli azionisti, che, dal canto loro, gradiscono ricevere il distacco della cedola annuale, oltre a vedere aumentato il valore delle loro azioni.
Solo chi è passato dal vaglio indagatore dei Torquemada delle compagnie: i periti, può capire quanto passare dalle maglie lise dello Stato, a quelle draconiane delle compagnie, che vedono nel cliente: il nemico, lo sfruttatore da abbattere, può capire cosa rischia.
Ci sembra incredibile vedere i “ragazzi del fango”, che in antitesi con chi li vuole inetti, apatici e con il senso civico di un afide, si rimboccano le maniche e spalano la merda! Non è una metafora, ma uno stato di fisica constatazione, convinti – a ragione – che lo Stato, il suo funzionamento, i suoi rappresentanti, siano utili come un foruncolo sulla chiappa.
Abbiamo un esercito (non parlo delle forze dell’ordine), che è fine a se stesso, che si ciba di se stesso, incapace di generare valori, più che valore. Inutilizzato e inutile, formato ormai al 60% di sottufficiali e ufficiali che come scopo e lavoro hanno quello di mantenere il loro apparato e non di servire il Paese, anche con la pala!
La butto li: passiamo la protezione civile all’esercito e impieghiamo mezzi e uomini per rendere il nostro uno Stato in cui ci si possa riconoscere, non solo durante le partite della nazionale!
Scusami, anzi, scusatemi per lo sfogo, ma sono stufo di vivere in un paese che passa da un’emergenza ad un’altra, senza soluzione di continuità e senza capacità di pianificare una politica salvaguardia, tutela e supporto, in cui pago le tasse come in Danimarca, ma ho i servizi del Burundi… con tutto il rispetto per il Burundi!
Hey Bro, io aderisco ancora all’idea tardo-romantica e idealistico-democratica che lo Stato siamo noi: per questo continuo a dirmi/dirci che siamo noi a dover fare …
Vista da dentro , sembra una cosa ineluttabile della quale non capisci dove finiscono le tue colpe ed inizino quelle degli altri. L’unica cosa certa e sotto gli occhi di tutti è che siamo a livello “fai da te”. Fai da te….. la costruzione e poi se vuoi la manutenzione, fai da te….la gestione dell’emergenza. E va già bene che a Genova ci sono tanti disoccupati così che l’unica cosa che non manca sono le braccia , che già a pale e secchi siam messi male…..
nella cacca ci siamo tutti noi Italiani, anche a reggioemilia, pur non avendo per ora subito quel tipo di danni, Se parliamo di merde e cacche, dovrò decidermi a scrivere”Piacere! Io sono un water” secondo volume. Credo ci possa stare bene in questo bel periodo. la foto sembra una cartolina del 1930 o giù di lì e pare che sbuchi da un istante all’altro il Titanic…ma perchè sei così bravo Mau?? Fabiana.
Adulatrice vintage!
E tu fotografo d’altri tempi e incantatore di ragazze vintage…Buona notte Maurizio.
La foto, oltre che bella, è emblematica: ha un che di apocalittico con le sagome dei simboli industriali che sembrano dei dinosauri prossimi ad essere spazzati dalla furia della natura.
“Distruzione” per fortuna spesso si accompagna a “ricostruzione”. Chissà che magari una piccola apocalisse non possa essere l’occasione per fare pulizia e ricominciare.
Purtroppo però il passaggio è sempre doloroso … Forse è meglio non augurarcelo.
grazie.
forse è meglio rimboccarsi tutti le maniche e far pulizia, in tutti i sensi!
Ciao (dalla China)