Stamattina, intorno alle 6 e mezzo, stavo guidando in un automatismo totale il percorso che faccio tutti i giorni: le prime note che sono uscite dalla radio mi hanno fatto immediatamente riconoscere il riff introduttivo. La conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, è arrivata con le prime strofe della canzone:
Come as you are, as you were, as I want you to be. As a friend, as a friend, as an old enemy.
Take your time, hurry up, the choice is yours, don’t be late.
Take a rest, as a friend, as an old-Memoria. Memoria. Memoria
L’onda lunga delle celebrazioni del ventennale della morte di Kurt Cobain mi hanno visto silenziosamente assente, ma, con questo ulteriore richiamo, non posso non rammentare il front-man dei Nirvana: l’ho già fatto qualche settimana fa, ricordando il loro concerto a Milano (vedi link), ma “Come as you are” merita un breve post a parte.
Registrata nei primi mesi del 1991, addirittura prima dell’uscita di Nevermind, le liriche (dice Kurt in un’intervista) vogliono esasperare le contraddizioni e le tensioni dell’individuo in una serie di frasi quasi sconnesse. Si è anche scritto e ipotizzato a lungo sulla strofa “..and I don’t have a gun“, cantata anche erroneamente in anticipo nel brano, ma spero che lo spettro della disperazione che ha poi portato Kurt a suicidarsi il 5 Aprile 1994 non si fosse manifestate ancora con tale chiarezza. Rimane comunque inquietante il video, con la pistola che galleggia nell’acqua, forse segno di quel percorso che ha portato Cobain dalla chitarra al fucile.
“Vieni come sei”? Mi ha fatto venire in mente le foto scattate la scorsa settimana a Shibuya (Tokyo) …
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